Windows-10

Installato ormai su milioni di computer, Windows 10 è al centro di numerose polemiche, che accusano Microsoft di violazione della privacy; è stata addirittura inoltrata una denuncia da uno studio legale russo, che ha fatto pressione alla procura generale della Russia per vederci chiaro.
L’accusa di numerosi utenti e dello studio legale sarebbe quella di immagazzinamento di dati personali quali cronologia web, password, registrazioni vocali, dati di posizione, dati contenuti nelle email e nei calendari. In particolare, sembra che l’assistente vocale Cortana sia l’elemento principale utilizzato per la raccolta dei dati, immagazzinando anche i gusti personali dell’utente in base alle ricerche effettuate, per poi essere utilizzati anche per l’invio di pubblicità mirata (come avviene con le ricerche di Google).

La Microsoft non ha tardato a replicare e ci tiene a precisare che le impostazioni di privacy possono essere modificate dall’utente al fine di decidere il grado finale di segretezza.
Terry Myerson, il leader del Windows and Devices group, ha detto che Microsoft è un’azienda trasparente, volta all’ascolto degli utenti, che raccoglie i dati in maniera codificata allo scopo di incrementare la sicurezza e la stabilità del sistema finale. Terry tiene anche a far sapere che non vengono prelevate informazioni riguardo i file dell’utente, password o altri dati strettamente personali, negando quindi tutte le accuse che sono sono state rivolte a Microsoft.
Per chi ancora avesse dei dubbi o non si fidasse di tali affermazioni, possiamo consigliare di convertire l’account Microsoft di Windows 10 in account locale, semplicemente andando nel pannello di controllo ed effettuando la conversione nell’account utente. Con un account locale non sarà più possibile scaricare applicazioni dallo store di Microsoft e non sarà possibile utilizzare Cortana, ma la privacy verrà maggiormente tutelata.

Concludiamo affermando che la raccolta di dati sui nostri gusti e ricerche personali non rappresenta una cosa totalmente negativa e può essere utile per poter avere accesso a pubblicità online più pertinenti ai nostri desideri, purché tali ricerche non vengano impiegate per altri scopi di cui non siamo a conoscenza.

A cura di Fabrizio Gherardi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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