Roberta Metsola, Politica maltese e Presidente del Parlamento Europeo dal 18 gennaio 2022, ha colto subito i segnali provenienti dal comportamento dei rappresentanti della Polonia e dell’Ungheria tanto che ha affermato: “L’accordo sul Patto migrazione e asilo deve arrivare prima delle Europee per evitare che la questione venga strumentalizzata in campagna elettorale”.

Infatti il Premier della Polonia, Mateusz Morawiecki, ha tergiversato a lungo minacciando il veto sul “capitolo immigrazione“. Praticamente si oppone all’accordo raggiunto dai Ministri dell’Interno Ue sul nuovo sistema che prevede l’obbligo di pagare 20 mila euro a migrante per chi si rifiuta di accoglierli. Infatti ha affermato: Ha posto sul tavolo una contro-proposta. definita “Europa delle frontiere” che prevede una serie di clausole: No all’immigrazione clandestina, no all’imposizione di sanzioni pecuniarie o sanzioni varie per CHI si rifiuta di partecipare alla ridistribuzione. No agli strumenti di solidarietà introdotti proprio per andare incontro ai Paesi di primo approdo come l’Italia. Ha proseguito il suo dire affermando: Abbiamo ottimi rapporti con la Premier italiana ma nell’Europa delle Nazioni ognuno fa i propri interessi. E allora se l’Italia chiede solidarietà ai partner europei per gestire i flussi, la Polonia chiude le porte nel nome della sicurezza. Sappiamo benissimo cos’è la solidarietà e non abbiamo bisogno che ci venga insegnata. Abbiamo accolto oltre tre milioni di rifugiati. Un milione e mezzo sono ancora nel nostro Paese, abbiamo aperto le nostre case”. 

Ha chiesto pertanto di riaprire l’accordo siglato sul Patto migrazione e asilo!

Non sarà facile trovare una soluzione che “appaghi” i desideri di tutti e la stessa Germania ha sollevato questioni in merito al mancato rispetto dei diritti umani.

Olaf Scholz, Cancelliere Federale della Germania, ha detto: “Abbiamo tutti la responsabilità di garantire che le persone in difficoltà non anneghino”.

Si ricorda che la UE non ha ancora sottoscritto gli accordi con la Tunisia!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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