Dopo l’anticipo di venerdì tra Spezia e Salernitana, che ha aperto ufficialmente il nuovo Campionato, uno degli incontri più interessanti di giornata metteva di fronte la Pro Vercelli e l’Ascoli allo stadio vercellese Silvio Piola.

Interessante anche in ottica Cesena, dato che sarà proprio l’Ascoli ad attendere domenica prossima la formazione di Drago, mentre per il confronto con la Pro bisognerà attendere meno di un mese, il 25 settembre, e nuovamente in trasferta.

Detto che le due squadre sono naturalmente ancora in rodaggio, e non potrebbe essere altrimenti, lo spettacolo è stato più che sufficiente, nonostante il caldo (da gelato a rinfrescare il palato anziché da sfida calcistica, per capirci), e l’1-1 finale ha premiato l’impegno delle due formazioni, risultando giusto per ciò che si è visto in campo.
Meglio l’Ascoli di Aglietti nel primo tempo; più ordinati ed incisivi i marchigiani che sono andati in gol nei minuti finali con Cassata (e deviazione decisiva di Bani), ma avrebbero potuto trovare la rete già nei primi minuti quando, solo un bell’intervento di Provedel, ha impedito ad Orsolini di segnare dopo una ficcante azione.

Nella ripresa la Pro Vercelli ha spinto con maggior convinzione, pur se si sono dovuti attendere i minuti finali per arrivare al pareggio; la svolta è arrivata dagli innesti di Ebagua e del giovane, Ex primavera del Torino, Claudio Morra, che prima ha impegnato severamente Lanni e poi ha trovato, su appoggio di La Mantia, il gol che ha fissato il risultato.
Il giovane allenatore vercellese, Moreno Longo, ha sicuramente molto lavoro da fare, specie a centrocampo, dove un lento Budel, l’impreciso Castiglia ed un Palazzi mai entrato nel gioco, non possono garantire una stagione tranquilla; le note più liete della Pro arrivano dalla difesa, con un Provedel già in palla, i centrali Bani (nettamente il migliore dei suoi nonostante la sfortunata autorete) e Mussman attenti contro un attaccante esperto come Cacia, e gli esterni Germano e capitan Mammarella spesso in difficoltà, specie nel primo tempo, contro Orsolini e Gatto.

In avanti i vercellesi, che adottano il 4-3-3, hanno schierato gli esterni Mustacchio e Vajushi insieme al potente La Mantia, con risultati poco apprezzabili, dato che i primi due si sono spessissimo marcati da soli e La Mantia, poco mobile e mai degnamente servito, si è visto solo quando nel forcing finale è arretrato a fare il suggeritore per un Morra scatenato.
Proprio da Morra (e da una splendida punizione di Mammarella, deviata da Lanni con l’aiuto della traversa) sono arrivate le migliori conclusioni vercellesi, ed il giovane attaccante avrebbe potuto, nel recupero, dare ai suoi persino la vittoria se fosse riuscito ad agganciare un traversone che ha attraversato tutta l’area ascolana, e per pochi centimetri non ha trovato il suo piede.

L’Ascoli di Aglietti ha fatto vedere una maggior quadratura iniziale che ha messo in difficoltà l’avversaria, mentre nella ripresa, sotto la spinta vercellese, la squadra si è arroccata a difesa della porta dell’ottimo Lanni senza più creare grandi cose; il migliore de suoi è stato certamente Lotti, autore di due begli interventi e, fino a quando è stato in campo, il centrocampista Hallberg, faro della squadra e bravo sui calci piazzati.

Discreta complessivamente la difesa ed anche il centrocampo, dove Bianchi ha svolto quel ruolo di frangiflutti, con qualche calcione di troppo, che è invece mancato alla Pro Vercelli; davanti poco concreto Gatto che non ha saputo approfittare di qualche incertezza di Germano ed un Orsolini che invece ha impegnato il più esperto Mammarella, facendogli sudare le classiche sette camicie; Cacia poi, ha dimostrato di essere il solito furbacchione, tenendo palla e cercando di creare i soliti patemi pur senza mai essere davvero pericoloso in fase conclusiva.
Pareggio giusto quindi ed attenzione a Pro Vercelli e soprattutto, nell’immediato, all’Ascoli, formazioni che non possono ambire alle posizioni di vertice ma possono essere avversari difficili per chiunque.

A cura di Maurizio Vigliani – Foto Supernews

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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