A volte i miracoli accadono. A volte capita che l’imponderabile, quello che nessuno mai avrebbe immaginato accadesse, si realizzi.
Come successo ieri al Milan che ha realizzato davvero un’impresa epica, quasi senza precedenti. Battere in nove contro undici, in trasferta, per giunta l’avversario è una cosa che non si realizza quasi mai, e al Milan di Berlusconi, non è certamente mai capitato, qualunque fosse il nome dell’avversario.
Ieri sera era il Bologna, squadra certamente in crisi di gioco, di risultati e di certezze, specie dopo la batosta epocale patita contro il Napoli.
La squadra di Donadoni effettivamente è stata agguerrita, costringendo il Milan a ripiegare per quasi tre quarti di partita. La difesa stavolta però ha retto l’urto, aiutata da Donnarumma , che sembra tornato al top dopo le critiche ricevute. Un’uscita sontuosa e una parata meno difficile di come la giudica certa stampa, ma comunque decisiva, hanno permesso al Diavolo di non sprofondare di nuovo all’inferno.
Anzi il nuovo satanasso infernale, il nuovo fuoriclasse rossonero di nome Deulofeu, giocatore che fino a ieri era pressoché ignorato da tutti benché molto talentuoso, è già il nuovo idolo della tifoseria.
E vista la giocata fantastica con cui ha confezionato l’assist per il decisivo gol di Pasalic(altro giocatore che piace molto ai tifosi), si capisce perché.
Battere così il Bologna ok, appare semplice, ma forse non si è rilevato a sufficienza il fatto che il Milan fosse in 9 per mezzora. All’espulsione sacrosanta subita da Paletta, si è aggiunta nella ripresa quella ingenua e anche un po’ eccessiva di Kucka, che sembrava potesse far sprofondare il Milan nel baratro.
Per non parlare dell’infortunio subito da Romagnoli che costringe Montella a ridisegnare la difesa in vista del posticipo di lunedì sera contro la Lazio.
Ma la fame di vittoria, quella intima, personale, come l’ha definita Montella, insieme al senso di rivalsa e alla voglia di scrollarsi di dosso le ingiuste critiche piovute addosso ad ogni singolo calciatore, ha permesso alla squadra di realizzare un’impresa epica, che tiene vive le speranze europee e soprattutto aumenta in maniera esponenziale l’autostima.
I meriti da una parte, i demeriti dall’altra. Il Bologna è in crisi, ma una prestazione del genere denota carenza di personalità da parte della squadra. Non però da parte di Donadoni che a fine partita fa quello che pochi, anzi forse, nessuno ha il coraggio di fare: si prende tutte le colpe, lasciando la squadra tranquilla, anche se un colloquio coi suoi giocatori sicuramente verrà fatto per evitare che questa crisi permanga ancora a lungo.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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