I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno dato esecuzione al decreto con cui il Tribunale ha disposto il sequestro di rinomati ristoranti e bar situati in prestigiose zone della capitale, oltre a un disco club con brand internazionale, un ipermercato, un’autorimessa, immobili, autoveicoli, beni aziendali, partecipazioni societarie e disponibilità bancarie per un valore complessivo di circa 30 milioni di euro, riconducibili ad un noto imprenditore, Aldo Berti, classe 1949, già noto alle Forze di Polizia e già condannato dal Tribunale capitolino per reati fallimentari.

I locali sequestrati, alcuni dei quali evocano i fasti della dolce vita romana – di qui il nome all’operazione – sono tutti ubicati in luoghi ad alta frequentazione turistica: il Cafè Veneto, di via Veneto; il Barrique, di via Cavour; lo Squisito Chalet, zona Eur; All bi one, di via Cavour, zona Fori Imperiali; Subura Miscela e Fuoco, di via Cavour, zona Fori Imperiali; Toy Room, disco club con brand internazionale, di via Veneto; l’attiguo Franky’s Kitchen; lo Squisito Cook, di via del Colosseo; il White Cafè, di via del Tritone; Gustando Roma, di via Cavour; Il Molo (ex Bastianelli al Molo), di Fiumicino, e da oggi saranno gestiti da amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Roma.

A Berti è riconducibile, di fatto, la gestione di 23 società, formalmente intestate a compiacenti “prestanome”, le quali, attuando un complesso sistema di partecipazione al capitale, assunzione e dismissione di cariche societarie, nonché fittizie acquisizioni e cessioni di azienda, hanno sistematicamente omesso la presentazione delle dichiarazioni fiscali e il versamento delle ritenute e dell’IVA ed effettuato indebite compensazioni tributarie, per poi cedere il passo, dopo due o tre anni di operatività, a nuovi soggetti giuridici destinati a replicare lo stesso meccanismo di frode. L’odierna attività ha consentito il sequestro: del capitale sociale e dell’intero patrimonio aziendale di 23 società, gran parte con sede a Roma, operanti prevalentemente nel settore della ristorazione, della somministrazione di alimenti e bevande e della grande distribuzione; di quote di partecipazione al capitale di altre 3 società; di 1 ipermercato; di 9 unità immobiliari; di 1 autorimessa per parcheggio ad ore; di 9 veicoli; di conti correnti e titoli, per un valore complessivo di stima pari a circa 30 milioni di euro.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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