Dal lontano 1990 faccio questo mestiere e la mia vita è sempre stata legata al giornalismo per una passione che non saprei nemmeno spiegare a mio figlio minore, semmai me lo domandasse per sola curiosità. Da quegli anni infausti di lotte politiche, universitarie, dei diritti sacrosanti delle donne per troppo tempo domestiche di uomini anche aggressivi, il mondo ha preso davvero una brutta piega che sta divenendo irreversibile. Non c’è giorno, dove sotto gli occhi mi passano notizie di tragedie annunciate. Guerre dove muoiono innocenti per un pezzetto di terra contesa tra Putin e ZELENSKY che reputo due  incoscienti, migranti che annegano in Mediterraneo allo stesso modo di quando da soli cadono i cachi troppo maturi, femminici, coltellate nei confronti dei genitori compiuti da giovani appena maggiorenni, mafie che si sono riunite non più per gestire il territorio, ma per trovare fertilità nel mondo dell’edilizia e per lo spaccio di droghe pesanti; e, per finire adolescenti annegati nei laghi, nei fiumi, nei mari e addirittura presso le strutture termali. Non se esce, forse perché la colpa può essere derivata dalla pandemia, vuoi perché non ci sono più punti di riferimento, vuoi perché le scuole sono un disastro, vuoi per gli smartphone che considero bombe ad orologeria.

Oggi Un bambino di 8 anni è morto alle Terme di Cretone, tra Palombara Sabina e Passo Corese in provincia di Roma. Secondo le prime informazioni dei vigili del fuoco, il piccolo sarebbe stato risucchiato dallo scarico delle terme dopo essere caduto in una delle vasche termali mentre era in corso l’attività di pulizia e svuotamento.

Il corpo non è ancora stato recuperato e sul posto sono presenti diverse squadre di soccorso. Le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Monterotondo.

Fino a quando, mi chiedo con amarezza infinita saremo costretti a scrivere di queste tragedie umane? Se lo chiedevano anche ENZO BOAGI E GIANNI BRERA che non raccontavano solo il calcio, ma persino l’esplosione dei giovani che morivano sulle strade al sabato sera dopo lo sballo e la discoteca.

Se la didattica, la cultura, i libri, la musica, non ritornano ad essere i pilastri di questa società non meravigliamoci più di nulla e teniamo sempre aperte le porte dei cimiteri.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto ImagoEconomica 

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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