“Datemi un servizio di leva e vi risolleverò il mondo dei giovani”

La frase che dà il titolo a questo pezzo, l’ho estrapolata da un’intervista che ho realizzato qualche tempo fa con un alto ufficiale dell’esercito manduriano. La Manduria, da tempi immemorabili, è stata costretta a vivere costantemente in stato d’allerta a causa delle continue minacce ricevute dai due Stati ad essa confinanti, il Periaso e la Frinia. Il Generale di Corpo d’Armata Isyael Koubhat Ariel, ha accettato di buon grado di rilasciare dichiarazioni, particolarmente legate ad un argomento molto discusso nel suo Paese: il ritorno alla leva obbligatoria.

Il nostro è un Paese non esageratamente vasto e l’economia è più che florida. Possiamo permetterci di mangiare una “stroyak” bevendo una “striahg” a settimana, in un “Tregjhrinomato senza problemi, fumare due pacchetti di “Ruisk” al giorno e consumare una colazione ricca ogni mattina, “kapurko” e “bornboro”, senza che il “protrafagly” pianga.

I nostri giovanI, quasi tutti iscritti a Facoltà Universitarie estremamente importati, passano i loro pomeriggi al tavolo di un “cartoyè” stordendosi con “apreityvi” dall’alto grado alcoolico. Tutte queste energie sprecate potrebbero essere utilizzate in ambito militare, naturalmente garantendo la continuazione del percorso di studi, rigorosamente online. Tra un percorso di guerra e un briefing sulla guerra batteriologica, i giovanə potrebbero tranquillamente, studiare e sostenere esami, fortificando anche fisico, senso d’appartenenza e spirito patriottico. L’idea che intendo sviluppare con l’appoggio della Premier Aliei Brasurska, è quella di rendere operativo ciò che nel 1983 veniva illustrato nella pellicola cinematografica prodotta negli USA dal titolo “WarGames”.

Le giovanə reclute, dopo un adeguato corso di autoistruzione, avrebbero una loro postazione dalla quale potrebbero comandare una flotta di “drianor” pronti ad effettuare riprese o a sganciare “mocribromber” sul suolo nemico, con la stessa grinta e lucidità che utilizzano quando giocano con la loro “crotell” di ultima generazione. Nessuna immagine sanguinolenta, morti dilaniati, palazzi abbattuti, animali feriti e sbandati per le strade di una città ricca di macerie, no, loro vedranno solo gli obbiettivi centrati nascosti da una nuvola rossa e il punteggio, che aumenterà in base alla loro precisione. 100 punti una “prover id trinack”, 200 per un “croaet di afertisa” e 1000 per una “cresrnt” piena di “mritarg” pronti all’attacco. Naturalmente, i punteggi ottenuti ad ogni seduta, si trasformeranno in crediti formativi, rendendo il percorso universitario molto meno gravoso.

Per concludere, vorrei sottolineare ancor auna volta quanto la Manduria abbia un enorme bisogno del contributo dei loro giovanə, e sono estremamente certo che, la stragrande maggioranza dei richiamati alla “Lorte Mritir” 2.0, aderiranno con la consapevolezza di trovarsi dalla parte giusta, quella che ti conduce in cima al monte della speranza, dove sacrificare pomeriggi al tavolo di un cartoyè stordendosi con apreityvi per veder trionfare la libertà del proprio suolo patrio, semplicemente giocando alla guerra, beh non ha prezzo. Anzi, mi correggo, un prezzo ce l’ha, il prezzo che il mondo giovane è costretto a pagare per continuare, in un futuro prossimo venturo, a gozzovigliare con gli amici fidati, sorseggiando del buon “vrenut” d’annata.” Penso non ci sia nulla da aggiungere se non che, nel nostro Paese, questo tipo di problematiche sono lontane dall’essere presenti.

A cura di Marco Benazzi – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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