Con una serpentina negli ultimi metri, Caleb Ewan si aggiudica la volata che chiude la terza tappa del Tour de France. L’australiano vince per la quarta volta sulle strade della Grande Boucle, bruciando l’irlandese Sam Bennett, uscito troppo presto in un arrivo ventoso. Terzo Giacomo Nizzolo.

Epilogo annunciato per la frazione da Nizza a Sisteron di 198 chilometri, tutta per velocisti, nonostante tre Gran premi della montagna di terza categoria: Col du Pilon (782 metri), Col de la Faye (984 metri), Col des Lèques (1.148 metri), e uno di quarta il Col de l’Orme (734 metri).

In classifica generale non cambia nulla: il francese Julian Alaphilippe resta in maglia gialla, dopo averla conquistata nella seconda tappa. A 4” il britannico Adam Yates, a 7” lo svizzero Marc Hirschi; a 17” i migliori, tra cui il vincitore del Tour 2019, il colombiano Egan Bernal, e il suo principale concorrente, lo sloveno Primož Roglic.

Una terza tappa caratterizzata dalla fuga di quattro uomini in avvio: i francesi Jérôme Cousin, Anthony Perez e Benoît Cosnefroy, e il belga Oliver Naesen che però desiste presto. Al chilometro 71 Perez e Cosnefroy si fanno riassorbire dal gruppo, dopo aver fatto incetta di punti per la classifica scalatori. Sfortunato Perez, che dopo una foratura cade in discesa per rientrare in gruppo e si rompe una clavicola, ritirandosi dal Tour.

Resta da solo Cousin, che viene riassorbito quando mancano 15 km all’arrivo, dopo aver avuto anche 2’40” di vantaggio. A 6 km dall’arrivo non è mancata una caduta in corrispondenza di uno spartitraffico; a terra senza conseguenze sono finiti Tony Martin, Wout van Aert e Cosnefroy.

La quarta tappa presenta il primo arrivo in salita del Tour, con il traguardo ai 1.825 metri di Orcières-Merlette, ascesa di prima categoria. Lungo i 160,5 km altri tre Gpm di terza e uno di quarta categoria.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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