Come per il Natale e la Pasqua, anche la “questione” PLUSVALENZE è ormai una certezza; con cadenza annuale la Covisoc si “sveglia” dal proprio letargo ed indaga su bilanci dove si scrivono compravendite di somari valutati quanto e più di purosangue …. ed i risultati si vedono in campo …. sempre ammesso che i protagonisti di tali scritture contabili ci arrivino sul prato verde e che questo non sia invece un campo di patate di quarta serie.

Stavolta sono Napoli e Juventus le principali indiziate, ma non solo loro, grazie a valutazioni che di reale non hanno nulla, pur se poi finirà come al solito a tarallucci e vino, dato che la risposta delle Società è sempre la stessa: le valutazioni sono di mercato e non ci sono parametri che stabiliscano il vero valore di Tizio piuttosto che di Caio.

Il problema non sussisterebbe se davvero ci si scambiasse pedatori che hanno calcato e calcheranno con successo i prati della Serie A, o quelli dell’Europa che conta; invece nella maggior parte dei casi si tratta di ragazzotti del settore giovanile che, quando va bene, troveranno modo di vivacchiare in Serie D …. quando va bene.
insomma la questione è il solito cane che si morde la coda, senza una soluzione vera, anche perché nessuno vuole metterci mano seriamente, nessuno vuole mettere un tetto a cotante valorizzazioni, nessuno vuole ci sia una sorta di prezzario, magari legato ad età ed esperienza vera, di campo.

Che davvero sia impossibile stabilire delle regole mi pare una giustificazione buona solo per svicolare e continuare il giochino salva-bilanci; d’altra parte sappiamo bene come funziona il calcio e sarà un caso che solo quando le protagoniste sono di secondo o terzo piano si arrivi a qualche provvedimento, ed anche in questo caso ….
Come giudicare infatti il diverso trattamento rivolto a Chievo Verona e Cesena, che nel 2018 furono condannate a seguito di scambi a valori a dir poco scandalosi, iscritti nei bilanci 2014/15 (alla faccia della velocità)?

Bene, anzi male, dato che agli scaligeri furono assegnati tre punti di penalizzazione, mentre al Cesena quindici! Che poi i bianconeri siano falliti è solo un caso …. e magari è solo un caso anche il successivo fallimento del Chievo, dopo anni di multe, multine, multette, per ogni scandalo calcistico in cui il “miracolo” Chievo era sempre presente?

Prendere provvedimenti seri non è cosa del calcio italico e quella delle plusvalenze è solamente una delle tante facce buie di un mondo capace solo di chiedere soldi, poi da sperperare, ed usare mezzucci in nome di quella che viene definita una delle più importanti aziende dell’economia italiana. Alla faccia!!!

Il Direttore editoriale Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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