Sinisa, finalmente!

Quando leggerete queste righe, probabilmente l’esonero di Sinisa Mihajlovic sarà già stato ufficializzato, ma avverrà in ogni caso con tanto, troppo, esagerato ritardo!
Perché? Perché il serbo, amato dai detrattori granata di Ventura e dal giornale sportivo torinese che, per mesi, ne ha magnificato persino le esigenze fisiologiche, doveva cantare in un altro cortile fin dal momento in cui è diventato l’allenatore granata, altro che storie.
Ho detto e scritto dal giugno 2016 che, chiusa per logorio l’era Ventura, il Torino doveva puntare su un allenatore capace di dare un gioco e caratteristiche tecnico-tattiche ben precise alla quadra, a prescindere da quali fossero i componenti la rosa granata; Gasperini poteva essere il tecnico ideale per sfruttare (l’eventuale, con i giovani non si sa mai ed a Torino si è portati ad esaltare troppo i ragazzi del vivaio) ciò che già era in casa, ma anche Maran poteva essere una figura idonea alla bisogna.
Il Presidente Cairo ha invece fatto una scelta diversa, orientato probabilmente (anche) da quei tanti chiacchieroni cui dava fastidio la presunta “gobbite” del tecnico di Grugliasco e che guardano sempre solo la vetrina, espertissimi di qualunque cosa ma incapaci di valutare quanto offre il “negozio”; arrivava così l’ex Milan Sinisa Mihajlovic, che esordiva con le tre paroline magiche (Grande Torino, Superga, Filadelfia) del furbissimo incantatore di serpenti, mandando in delirio la parte granata che è e resta “orgoglio” ma anche, purtroppo ed indiscutibilmente, passato!
Quello che è stato questo anno e mezzo di Toro lo sappiamo tutti e, poco a poco ma inesorabilmente, con Sinisa sono rimasti solo coloro che non sbagliano e non cambiano mai opinione ed è sintomatico che da un paio di mesi anche il giornale tinto di bianconero si sia accorto che qualcosa non andava nelle prestazioni e nei risultati granata (che tempisti)!
Sarà un caso, ma il Torino è la squadra che corre meno di tutta la Serie A e questo non dipende dalla voglia di giornata dei singoli; d’altra parte basta assistere alle partite per accorgersi che chiunque sia venuto all’Olimpico sia meglio organizzato tatticamente e più preparato fisicamente di una banda il cui solo obiettivo è dare palla ai tre davanti e che si aggiustino, peccato sia bastato un infortunio di Belotti per far saltare un castello di sabbia troppo asciutta per stare insieme.

Miha non ha sin qui, da allenatore, vinto nulla (giusto per ricordarlo a coloro che si definiscono vincenti, tra i tifosi granata), anzi, è riuscito prima del suo predecessore (e senza spareggio) a non qualificarsi per il Mondiale; certo la Serbia non è l’Italia, ma neppure il Lussemburgo (con tutto il rispetto), e non mi risulta abbia lasciato grandi ricordi ovunque si sia seduto in panchina, spesso esonerato e sempre superato nei risultati da chi lo ha sostituito.
Proprio ieri leggevo l’articolo di un Direttore che dava le pagelle di stagione ed al buon Sinisa ha rifilato un bel quattro, definendolo sopravvalutato, chiacchierone e capace di far girare solo al 50% una rosa sprecata per un decimo posto in classifica; mi sono ritrovato in linea con quanto scritto e ho fatto mente locale tornando ad un Torino-Sampdoria con lui sulla panca doriana ed un 5-1 granata frutto di una pochezza tattica imbarazzante.

Sicuramente molti non saranno d’accordo con il mio pensiero, ma la libertà di parola fa si che non sia solo chi grida ed insulta a poter dire la propria e pazienza se tornerò nella schiera degli “accontentisti” solo per essermi permesso di chiedere cosa vuol dire essere vincenti e come può una 500 battere una Ferrari in una gara di velocità?

L’era granata di Sinisa Mihajlovic è FINALMENTE finita, non so chi ne sarà il sostituto anche se, da giugno in poi tre o quattro idee le avrei anche io; quello su cui sono pronto a scommettere fin da subito è che non ci vorrà uno “scienziato” per vedere finalmente un assetto tattico decente ed una squadra che corre e lotta in campo, perché sarò pure accontentista, ma a pallone non si gioca con le chiacchiere e le urla di nessuno e meno che mai con quelle di questo serbo presuntuoso!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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