Il Senato ha detto “sì” alle Unioni civili. Palazzo Madama ha approvato la fiducia al governo sul maxi-emendamento che sostituisce l’intero disegno di legge Cirinnà con 173 voti favorevoli, 71 contrari e nessun astenuto. Al momento delle votazioni in Aula erano presenti 245 senatori.
Il ddl ora passerà alla Camera.
Molti i commenti e le critiche riguardo all’emendamento; Franco Grillini, presidente di Gaynet, ex parlamentare ed esponente storico del movimento Lgbt, ha commentato: “Ci sono voluti 30 anni dal primo progetto per avere una discussione vera e un primo voto su un testo di legge, che troviamo insoddisfacente per la mancata equiparazione al matrimonio e per l’assenza della stepchild adoption, ma che per la prima volta elenca i diritti delle coppie omosessuali rompendo un muro che sembrava invalicabile e che finora aveva visto il nostro paese come l’unico della vecchia Europa a non garantire i propri cittadini lgbt nei diritti di coppia e nella vita di tutti i giorni”. Poi Grillini ha auspicato che si velocizzi “l’approvazione alla Camera, in modo tale che la legge diventi definitiva senza perdere tempo e senza rientrare in quel buco nero di una discussione dove i partiti omofobi e razzisti si esercitano nel loro volgare punching ball contro le persone lgbt, inventando qualsiasi marchingegno ostruzionistico per fermare una legge che altrove esiste da anni”.