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Venghino Signori venghino a Roma, appartamenti in affitto regalati o quasi. Se non avete tanti danari, non c’è problema, potete dare, anche, un’ offerta libera… più siete meglio è! ‘ Questo potrebbe essere il nuovo slogan per vendere case a Roma, soprattutto quelle del comune. Nella capitale, infatti il criterio degli affitti per appartamenti in pieno centro, non è uguale ad altre città italiane. L’ ennesimo scandalo (anche se almeno uno potevamo risparmiacelo), colpisce il mondo immobiliare romano, precisamente le case di proprietà del comune affittate a prezzi, a dir pochi ridicoli. Immobili nelle zone centrali di Roma sono affittate a 20, 50, 100 euro al mese, un affarone no? Chi non vorrebbe abitare in centro e spendere così poco? Tutti, nessuno escluso e a Roma si può. E anche questa volta, chi è stato a scoperchiare questa pentola, da troppo tempo, in ebollizione? Un programma satirico, ma è ovvio. No, non Striscia la Notizia, bensì Le Iene che ormai da vent’ anni scoprono imbrogli, truffe e raggiri di ogni tipo e questa volta a fare una brutta figura è la nostra amata, ma allo stesso tempo anche odiata, capitale d’ Italia. E’ mai possibile che il patrimonio comunale sia svenduto così? La Iena Filippo Roma ha intervistato persone che da trent’ anni vivono in queste abitazioni con affitti davvero irrisori e nessuno del comune si è mai accorto di nulla. Molti degli intervistati hanno dichiarato di voler pagare un regolare affitto, anche se dovesse essere limato verso l’ alto, ma intimamente sono sicuro che chiunque avesse la possibilità di vivere praticamente gratis in centro, con vista sul Cupolone o al Colosseo, nella più bella città d’ Italia, se ne fregherebbe altamente di cambiare il proprio stile di vita. Siamo un paese di ladri, mica di scemi! Gli unici a perdere in questo circolo di ‘Bravi Ragazzi’ in salsa romana, è il Comune ma, soprattutto, la stragrande maggioranza della cittadinanza che paga un regolare affitto, molto più alto di questi, magari in zone molto più malfamate e meno prestigiose. Ma quello che mi chiedo, e credetemi, me lo sta chiedendo dal 1997 (anno di inizio del programma Le Iene), è perché una trasmissione di stampo satirico, ma non solo, deve sostituirsi agli organi competenti, facendo le giuste ricerche e ponendo le giuste domande agli addetti ai lavori. Perché un cittadino, per aver giustizia, sia di natura penale o civile, deve chiedere aiuto a un programma televisivo? Magicamente, però, dopo le interviste di Roma a Roma, (scusate il gioco di parole), qualcosa si sta sbloccando. Il vicesindaco di Roma Luigi Nieri, ha subito fatto scattare l’ operazione: ‘lettere ai furbetti dell’appartamentino’. Il comune spedirà centinaia, che dico centinaia, migliaia di lettere agli attuali inquilini ‘furbetti’, con le tariffe regolari di affitto. Sono proprio curioso di sapere quali sviluppi dovremo aspettarci da questa ennesima e triste vicenda tutta italiana. Intanto, però, mi sento di consigliare all’attuale Sindaco Ignazio Marino, e tutti i sindaci di tutte le città italiane, che il Sindaco è il ‘Re’ di una città, in tutto il suo insieme, e se le cose non vanno, per questo o quel motivo, bisogna che il Re prenda coscienza di ciò e abdichi per il bene suo e, principalmente, dei suoi sudditi. Perché, tanto, morto un Papa se ne fa subito un altro.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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