Per la logica calcistica dovrebbero dare il buon esempio a tutti, ma qualche volta entrano nella memoria collettiva per aver perso la testa e fin troppo. Il gesto costato la panchina al tecnico del Lecce, Roberto D’Aversa, nei confronti dell’attaccante del Verona Thomas Henry, è solo l’ultimo di una serie di fatti, alcuni anche rimasti famosi, altri meno ricordati, ma ancor più sorprendenti. Difficile capire cosa scatti nella testa di un allenatore, anche oltre la trance agonistica, se perfino un’icona come Enzo Bearzot cadde nell’inciampo di uno schiaffo, a una tifosa contestatrice della sua Nazionale prima di vincere i Mondiali in Spagna nel 1982.
Nel 1983 l’episodio che, per la prima volta, ha visto un allenatore partecipare a una rissa in campo. Si tratta di Tom Rosati: l’allenatore del Pescara, nella sfida col Como per restare in Serie B, lasciò la panchina per entrare sul manto verde, si avvicinò a un suo giocatore, Vittorio Cozzella, ‘reo’ di essersi fatto espellere sul 2-0 di vantaggio, e gli assestò due ceffoni
Di poco prima un altro caso, clamoroso per il protagonista ancor prima che per la dinamica: Enzo Bearzot, il ‘Vecio’ della nazionale più amata di sempre, simbolo dell’etica applicata al calcio, perse la testa alla vigilia della partenza per i Mondiali in Spagna. L’Italia stava ultimando la preparazione a Roma in un clima di contestazione generale, una tifosa iniziò a insultare il ct chiamandolo “scemo, scimmione e bastardo” per aver escluso Beccalossi dalle convocazioni. Bearzot perse la testa e la schiaffeggiò in pubblico
L’episodio più simile, come dinamica, al caso D’Aversa fa riferimento al tecnico della Lucchese, Giancarlo Favarin, che nel 2019 in Serie C colpì con una testata un avversario: fu fermato fino al termine della stagione. La sanzione più pesante risale a 20 anni fa: l’allora allenatore del Cesena Fabrizio Castori partecipò alla rissa nel finale della partita con il Lumezzane in Serie C. A Castori vennero inflitti tre anni di squalifica, poi ridotti a due.
Fecero il giro del mondo anche le immagini dell’aggressione di Delio Rossi, allora alla guida della Fiorentina, a uno dei suoi giocatori, Adem Ljajic, nel 2012: il tecnico lo schiaffeggiò perché quest’ultimo lo aveva insultato mentre rientrava in panchina. Rossi fu squalificato per tre mesi
Decisamente più iconico il calcio al sedere che Silvio Baldini, quando nel 2007 sedeva sulla panchina del Catania, rifilò al tecnico del Parma Domenico Di Carlo
Nella galleria di intemperanze non poteva mancare l’esuberanza di José Mourinho: allora tecnico del Real Madrid, nel parapiglia finale della Supercoppa di Spagna col Barcellona nel 2011, con calma assoluta si avvicinò a Tito Vilanova, allora vice di Guardola, e gli infilò da dietro un dito in un occhio.
Il Direttore responsabile Simone Tripodi – Foto Imagoeconomica