La Spagna “è uno stato che fa paura”. Lo ha riferito il presidente deposto catalano Carles Puigdemont parlando di “fascismo” e di “colpo di stato contro un governo legittimo”.
Puigdemont ha anche denunciato che “i colleghi in carcere sono stati maltrattati, la Spagna dovrà risponderne”.

Puigdemont è stato acclamato dai 200 sindaci indipendentisti riuniti a Bruxelles. – Il presidente destituito della Generalitat de Catalunya Carles Puigdemont si è incontrato al Bozar di Bruxelles, il Centro delle Belle Arti della capitale belga, con circa duecento sindaci arrivati dalla Catalogna “in sostegno del governo” deposto dalle autorità di Madrid.

Puigdemont, colpito da un mandato di arresto europeo attualmente all’esame della magistratura belga, è stato accolto da un lunghissimo applauso, dal coro “Llibertat, llibertat” e da cori inneggianti al “presidente della Catalogna”. ”

Vogliamo costruire un nuovo paese dove non avremo paura di parlare – ha detto ancora Puigdemont – non rinunceremo mai a questo ideale, è l’unico modo in cui una nazione come la Catalogna può essere e avere un futuro”.

Il leader catalano ha quindi invitato le istituzioni europee “a rispettare il risultato” che uscirà dalle urne il 21 dicembre.

“Juncker e Tajani – ha aggiunto – è questa l’Europa che volete? Continuerete ad aiutare Rajoy in questo colpo di stato?”. Presenti in prima fila al centro culturale Bozar anche diversi membri del partito nazionalista fiammingo N-Va, che Puigdemont ha ringraziato pubblicamente per il sostegno. Alla fine del suo discorso, punteggiato da applausi e acclamazioni, tutta la sala si è alzata in piedi per cantare a squarciagola l’inno catalano.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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