In campo motoristico non sono molti i piloti cimentatisi sia con le due che con le quattro ruote, uno di loro è l’inglese Mike Hailwood, vincitore di ben nove titoli mondiali in moto, mentre non ebbe altrettanta fortuna con le auto.
Nato a Great Milton, il 2 febbraio 1940, Stanley Michael Bailey Hailwood, è figlio del più importante commerciante di motociclette dell’epoca e gli è pertanto facile appassionarsi alla guida, imparando ne le fondamenta in un terreno vicino casa, dove, a forza di girare traccia una pista ovale.

Mike inizia a gareggiare nel 1971, con una MV Agusta 125 e non fatica molto a mettersi in evidenza; nel 1961 corre il Mondiale 250 con una Honda, aggiudicandosi il primo titolo di carriera.
In quella stagione, Mike disputa il Mondiale in tutte e quattro le categorie, 125, 250, 350, 500, ed oltre a vincere nelle quarto di litro il titolo, finisce sesto nelle 125, nono in 350 e secondo nelle 500, una cosa pazzesca se pensiamo a cos’era il motociclismo dell’epoca, dove certamente si andava più piano (ma non poi così tanto piano) ma dove le gare erano spesso disputate su circuiti cittadini, con tutto quello che ne consegue, a partire dalla sicurezza, stradale ma anche di caschi ed abbigliamento.

Da quell’anno Hailwood entra stabilmente nell’ambito di coloro che partono per vincere, e quale sia la sua bravura lo dicono i nove titoli mondiali complessivi, tre nella 250 (1961, 1966, 1967), due con la 350 (1966, 1967) e quattro, consecutivi, con la 500 (dal 1962 al 65, e con tre secondi posti, 1961, 66 e 67, questi dietro a Giacomo Agostini).

Se questo non bastasse a dimostrare la caratura di Hailwood, occorre aggiungere che dal 1963 al 1965, l’inglese disputa il Mondiale di Formula 1, dove corre dodici gare complessive, di cui ben nove nel ’64.
Una volta abbandonato il motociclismo, Hailwood si cimenta nuovamente con le quattro ruote, divenendo Campione d’Europa, nel 1972, mentre già disputa il Mondiale con una Surtees, la casa di un altro ex grande corridore, il mitico John, che dopo aver vinto sette titoli motociclistici, vinse anchein Formula 1, con la Ferrari.

In auto, Hailwood disputa cinquanta Gran Premi, terminando la carriera a causa di un gravissimo incidente sul terribile circuito del vecchio Nurburgring; un altro incidente è ricordato nel corso della sua carriera, in Sud Africa nel 1973 ….
La sua vettura e quella del ticinese Clay Regazzoni, si scontrarono, finendo fuori pista e prendendo fuoco, Mike uscì immediatamente dall’auto, mentre Clay rimase bloccato dalle cinture, svenuto; Hailwood si accorse della cosa è si precipitò tra le fiamme per liberare il collega, salvando da morte certa.

Il coraggioso intervento gli valse la medaglia di Re Giorgio, la seconda più importante onorificenza britannica.
Lasciato l’automobilismo, Mike tornò alle moto, soprattutto per disputare (1978, 1979) il famoso Tourist Trophy, nell’Isola di Man, vincendo in entrambe le stagioni nella propria categoria.

Hailwood morì il 23 maggio 1981, due giorni dopo un incidente automobilistico, occorsogli mentre era in auto con i figli Michelle e David; insieme a lui perì nello scontro anche la figlia Michelle, ed entrambi sono sepolti nel cimitero di Tanworth-in -Arden.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto aMotomio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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