Venerdì 12 è la data segnata in rosso per rivedere un pallone rotolare, preso a calci in uno stadio italiano, dopo quanti giorni? Sinceramente ho perso il conto e non ho neppure tutta questa voglia di contarli, perché sono tanti, ma anche perché mi farebbero tornare in mente giorni difficili, in cui anche, ma non solo, il mondo del calcio non si è certo distinto per belle figure.

Liti, polemiche, decisioni prese e cambiate mille volte, sono ormai storia ed è inutile tornarci sopra proprio ora che si riparte, anche perché molte di tali questioni sono tutt’ora irrisolte, forse sperando che siano i fatti a darne buon conto, o molto più probabilmente perché anche discutendo sino al 2050 nulla si risolverebbe.
Saranno Juventus e Milan a dar fuoco alle polveri della ripresa, con il ritorno della semifinale di Coppa Italia, seguite la sera successiva dalla sfida del San Paolo tra Napoli ed Inter.

Cosa dobbiamo attenderci a livello di spettacolo, di gioco? Impossibile dirlo, perché l’essere stati tanto tempo fermi non può che nuocere alla forma di chiunque e chissà se basteranno queste poche settimane di allenamenti per poter vedere qualcosa di interessante.
Siamo a giugno ma sembrerà calcio d’agosto? Quello con i ritmi blandi e la ricerca di amalgama e forma, cercando soprattutto di non farsi male? Anche questo potrà essere un problema, di non facile gestione, come dimostrano gli infortuni, anche pesanti, già occorsi in allenamento; oltre tutto si giocherà ogni tre/quattro giorni e con il caldo crescente ….

…. e con la spada di Damocle di nuovi contagi, magari di “gruppo” come quelli patiti da Fiorentina e Sampdoria, sempre che siano solo loro ad aver avuto contagiati multipli nello stesso periodo, cosa probabile, ma quanto certa?
Ho già scritto in merito alla vicenda Gasperini, piuttosto nebulosa, se non poco edificante, che guarda caso è venuto fuori che sia Iachini che D’Aversa siano stati anch’essi colpiti dal Covid-19; ora, c’è la privacy, ma c’è anche (ancora) in giro un virus che, in Italia, ha fatto oltre 34.000 morti ….

…. e il calcio tiene tutto ben nascosto, nelle stanze “segrete”, quelle degli scheletri, più impenetrabili persino del KGB e della CIA, chissà perché poi? Ammalarsi di Covid non è avere la peste, e quindi dove stava, dove sta, dove starà, eventualmente il problema di usare quella trasparenza di cui si parla sempre troppo a vanvera?
Ma torniamo a noi, al pallone e ad una stagione che ancora deve ricominciare e già si fanno le squadre per la prossima, come se da qui ai primi di agosto si disputate il torneo del dopolavoro, o uno di quei tornei degli oratori, dove spesso si vedeva spettacolo vero, altro che la Serie A!

Chi vincerà lo Scudetto, ammesso si arrivi alla fine, chi andrà in Coppa e chi in Serie B? Basterà davvero la ripresa per rispondere a queste domande o serviranno play off e play out, o magari addirittura ci si dovrà affidare alla matematica per i verdetti finali?
Certo sarebbe il colmo una classifica decisa dai logaritmi là dove i conti non quadrano mai e non si è capaci che di fare debiti, fregandosene ampiamente di come far quadrare i bilanci, anche usando plusvalenze che “dovrebbero” essere fuorilegge!
Dai, speriamo che si inizi e si finisca; poi, molto poi, sarà una nuova stagione, ricominciando a lamentarsi, discutere, fare finta che tutto vada bene, tanto ci sono i tifosi che pagano, insieme alle televisioni …. almeno fino a che ….

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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