Tutti assolti nel primo grado di giustizia sportiva; come dire: a bilancio scrivete quel che vi pare per farlo quadrare, tanto nessuno potrà stabilire il valore di Tizio, Caio e Sempronio …. poi se non andranno mai più in là della Serie D, cosa ed a chi importa?

Quindi scambiarsi due che nessuno vuole per 72 milioni è solo un’operazione di mercato determinata da domanda ed offerta, se poi uno fa perennemente la riserva e l’altro lo si sbologna l’anno successivo, cosa ed a chi importa?

Certo che quella del calcio è una giustizia dove il nome determina la sentenza e basta rivedere i fatti a ritroso, in quella inutile vicenda che coinvolse Chievo Verona e Cesena per rendersene conto.

Scambio di figurine a prezzi fasulli, ragazzi della categoria allievi, alcuni dei quali non giocano neppure più, valutati come titolari di prima squadra; carne sistema-bilancio e nulla più.

Ma il bello è la sentenza: tre punti di penalizzazione al Chievo, quindici al Cesena, che nel frattempo fallisce e non ne “paga” nessuno.
Se questa è giustizia …. e la sentenza dice comunque che le plusvalenze sono quantomeno discutibili, perché se di mezzo c’è qualche “potente”, tutto finisce a tarallucci e vino?

Determinare il valore di un calciatore è davvero così difficile, o impossibile come dice gente forse troppo “interessata”?

La sentenza di assoluzione in primo grado, in effetti dimostra una sola cosa: che nel calcio si parla tanto di riforme, di cambiamenti, ma in realtà nessuno vuole cambiare nulla, meno che mai le “regine” di questo mondo in cui la sola cosa che riesce bene a tutti è fare debiti e sempre di più, tanto poi a bilancio ognuno scrive ciò che vuole.
So bene di essere una voce nel deserto e basta sentire qualche intervista in merito per rendermene conto, ma davvero ci si deve allineare tutti al sistema? Davvero “dobbiamo” dire, scrivere, tutti che tutto va bene ed il nostro calcio è tra i migliori? Peccato che poi ci siano Svezia e Macedonia a svegliarci, ma in quanti se ne ricordano?

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

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