Il plastico del ponte di Messina

due giorni dall’approvazione del Defda parte del governo, continuano le analisi e i dibattiti sugli impatti che le misure economiche in cantiere avranno sulla crescita del Paese e sulla tenuta dei suoi conti pubblici. Un occhio di riguardo è stato dedicato al PNRR e alle sue ricadute sull’andamento dell’economia. Dalla sua piena attuazione, ad esempio, arriverà una spinta alla crescita che potrebbe toccare il 3,4% del Pil nel 2026. Il calcolo contenuto nel Def spiega bene l’attenzione che il Parlamento dedica all’approvazione del decreto sulla nuova governance, approvato dal Senato e, tra le polemiche dell’opposizione, ora passato alla Camera. Dovrà essere varato entro il 25 aprile.

 

“Per il Ponte sullo Stretto mancano le coperture finanziarie”

Per il Ponte sullo Stretto di Messina, una delle misure più difese e sostenute dall’esecutivo, e in particolare dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, “ad oggi non esistono coperture finanziarie disponibili a legislazione vigente; pertanto, queste dovranno essere individuate in sede di definizione del disegno di legge di bilancio”.

Nel Def, inoltre, si sottolinea che il costo dell’opera oggetto di concessione, dagli aggiornamenti svolti, risulta di 13,5 miliardi. Le opere complementari e di ottimizzazione alle connessioni ferroviarie, lato Sicilia e lato Calabria, che dovranno essere oggetto del contratto di programma con Rfi, si stima avranno un costo di 1,1 miliardi”. Un costo complessivo, quindi, che è lievitato rispetto alle iniziali previsioni.

A cura di Renato Lolli – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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