Mentre il Campionato aspetta il via della trentunesima giornata, che chissà se darà qualche giudizio in più dato che la fine del Torneo è sempre più vicina, il mondo del calcio continua a dare il “meglio di sè”, anche se lo fa ovunque salvo che sul prato verde, dove la (magra) consolazione arriva dalla Roma, che fa fuori l’Ajax ed approda alle semifinali UEFA.

I giallorossi vivono perennemente in mezzo alle polemiche, ma sono gli unici ancora in Europa, per se con un allenatore praticamente già fatto fuori e tutte le diatribe e le magagne di stagione; d’altra parte non c’è in Italia nessun ambiente come nella Capitale, dove tra radio e tv locali si parla di Roma/Lazio ventiquattro ore su ventiquattro e se non ce ne sono, di “casini” se ne possono sempre far nascere, anche dal nulla.

Per il resto è sempre il “giro” Federazione, Lega, Presidenti, a tenere banco, con l’ultima polemica nata dalla sfiducia di alcune Società verso il presidente di Lega Dal Pino, accusato persino di malagestione in relazione ai Diritti TV ed al tentativo di accordo per un’entrata dei Fondi nel calderone danaroso, che invece alcuni dei boss vogliono continuare a gestire a proprio piacimento, senza che nessuno metta becco in un mondo che avrebbe bisogno di essere gestito in maniera pulita, senza i soliti “aumma aumma” e senza “padroncini” da strapazzo bravi nel fare debiti e poco altro.

Che dire poi della decisione di aprire parzialmente gli stadi in occasione degli incontri italiani del prossimo Europeo? Insurrezione delle Società che “pretendono” medesima cosa sia loro concessa per quanto riguarda il Campionato, anche se, visto quante ne hanno sin qui combinate tra protocolli e “menate” varie, siamo davvero sicuri gli stadi non possano diventare centri di diffusione covidiana? Anche perché chi eventualmente farà rispettare la divisione ed assegnazione dei posti? Gli stewart? Ma per favore!!!!!

Altro bell’argomento è il prossimo mercato, che non finisce mai anche se ha date precise di svolgimento, d’altra parte è sempre stato così e da quando c’è lo svincolo è pure peggio, visto che chi va in scadenza può firmare per chi vuole sin dal primo febbraio; non c’è dunque nulla da stupirsi se le trattative vanno avanti dal 1 gennaio al 31 dicembre, semmai ci sarebbe da ridire su altro, compreso il fatto di acquistare se ne hai le possibilità economiche, ed allora sai che mercato farebbero le italiane ….

Certo si può sempre trovare una scappatoia, tipo vendere prima del 30 giugno e comperare dopo; così il bilancio è salvo (eufemismo) e si possono scrivere le splendide plusvalenze che nascono scambiando un somaro con un asino, specie se giovani, a suon di milioni; se poi quei giovani scenderanno in campo al massimo in Serie D ed a vent’anni saranno svincolati e disoccupati, chi se ne frega? L’importante è che il ballo continui, ma tanto chi controlla DAVVERO?

Quale poi potrà essere il mercato lo possiamo già intravedere oggi, con Donnarumma, in scadenza, al centro dei giochi, dato che Raiolone nostro tra un attacco e l’altro all’UEFA, sta cercando di piazzarlo in ogni dove, alla bella cifra di dodici milioni netti l’anno …. che per un ragazzo di non ancora ventidue anni sono il top, specie se moltiplicati per cinque (anni).

Donnarumma non è alla prima esperienza contrattuale, e basta ricordare tutto il casino del 2017, quando il Milan gli firmò un ingaggio di sei milioni netti l’anno, cui vanno aggiunti l’1,5 (sempre netti, ci mancherebbe) al “mitico” fratello, giusto per dimostrare quanto i rossoneri tenessero al loro bambino prodigio; se adesso il Milan si è spinto sino ad un’offerta di otto milioni netti, si può dire che la Società voglia male al ragazzo? Anche perché otto per cinque fanno quaranta milioni nei prossimi anni, e quante generazioni future dei Donnarumma potranno camparci?

Il portiere milanista tira in ballo anche la Juventus, dove per altro hanno già le loro belle gatte da pelare e dove tra CR7 e Dybala potrebbe innescarsi un bel via vai; in casa bianconera, dove il bilancio è sempre più piangente, nessuno è incedibile, a patto di fare una plusvalenza, che nel dopo-Marotta è diventata esercizio assai difficile, dato che il liberarsi degli esuberi non è praticamente mai riuscito, salvo che con prestiti ed ingaggi a carico.

Se poi ci aggiungiamo che la panchina di Pirlo è posta sui carboni ardenti e nulla è da dare per scontato rispetto al prossimo mister, beh, ce n’è da divertirsi e per noi “giornalai” il lavoro è assicurato da qui a molti anni a venire; in casa bianconera hanno già provato a sondare diversi mister, a cominciare dall’ex Allegri, che tornerebbe pure a patto che …. cada qualche testa dirigenziale in primis, capelli ossigenati compresi, e chissà se sarebbe un male per la Juve ….

Ma i problemi ci sono dappertutto, compreso in casa Inter, anzi forse i maggiori ed economici, sono in casa del biscione, con i cinesi che chissà quanto dureranno nell’ex Milano da bere, dove il cognome Hu è più diffuso di Brambilla e si mangiano più wonton che cassoeula, ma dove pare che lo yuan sia passato di moda, in cambio di chissà che cosa ….
Calcio giocato a breve, ma è una noia assoluta e fortuna che ci sono i Lotito, gli ADL, i Raioloni, a tenerci svegli ed a darci modo di lavorare!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani -Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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