Dire che il rientro in gara di Marc Marquez è il tema principale del terzo appuntamento del Motomondiale potrebbe sembrare esagerato, ma l’otto volte campione è atteso come nessun altro, in primis proprio dai suoi avversari, che sono ansiosi di capire quale può essere il grado di competitività di Marc dopo l’incidente che gli ha fatto saltare l’intera ultima stagione.

Impossibile dire quali siano le condizioni dello spagnolo, anche perché un conto sono gli allenamenti, girare con delle moto potenti sì ma non certo quanto la sua Honda, un altro conto sono le prove e la gara, con lo stress e l’adrenalina che vanno a mille e gli “altri” che non ti lasciano certo spazio e favori.

Dal luglio scorso, dall’incidente nel GP di Spagna, a Marc ne sono successe di tutti i colori e l’eroe del rientro in pista pochissimi giorni dopo un’operazione, è diventato colui che ha esagerato, e pagato a caro prezzo, per quella che è stata (ma è facile dirlo con il senno del poi) un’autentica “bravata”.

Marquez ha tutti i riflettori puntati addosso, ma la concorrenza non sta a guardare, a cominciare dal leader attuale della classifica, il ducatista Zarco, in testa non certo per caso, ma perché è stato nel doppio appuntamento del Qatar il più regolare; e non starà a guardare il duo Yamaha ufficiale, Vinales e Quartararo, che si sono divisi le vittorie proprio in Qatar e vogliono certo continuare la loro corsa vittoriosa in Portogallo.
Non meno vogliose ci sono altre due coppie, quella Ducati, con Bagnaia e Miller, che vogliono risalire la classifica dopo due GP non proprio andati come ci si attendeva (e volevano), cosa che anche in casa Suzuki vale per il Campione in carica, Mir ed il compagno, Rins, sino ad ora apparsi un po’ in ombra, ma vogliosi di riscatto già da Portimao.

Riscatto atteso anche in casa KTM, con Binder ed Oliveira non certo felici per quanto sin qui ottenuto, ma che sono andati meglio del duo Petronas, Morbidelli-Rossi; il vice Campione del Mondo e Valentino hanno ottenuto appena quattro punti ciascuno dalla doppia trasferta in Qatar, denunciando problemi alle moto, ma probabilmente non solo quelli.

Se parli di Marquez tiri ovviamente in ballo la Honda, che senza Marc pare un triciclo in mezzo a dei missili; per l’HRC sembra di tornare ai tempi in cui in Ducati correva un certo Stoner, l’unico in grado di guidare la moto da vincitore.

In Honda attendono con ansia la nuova discesa in pista di Marquez, e non è un caso che sia la Casa giapponese, che il Team, non abbiano ritenuto dover spingere per un rientro del pilota già nelle prime due tappe del Mondiale; è proprio l’importanza di avere Marc al meglio che interessa l’Honda, perché solo lui può far tornare competitiva una moto che in mano ad altri non funziona, e la conferma migliore arriva dai risultati.
Il miglior pilota Honda nella classifica mondiale 2020 è stato il giapponese Nakagami, decimo, guidando una moto del secondo Team, l’LRC, mentre nel 2021, il primo pilota Honda è Pol Espargaro, ottavo e tredicesimo in Qatar, quindi non certo un “fulmine di guerra”, anche se decisamente migliore del resto della compagnia, dato che Bradl (il sostituto di Marquez) è finito undicesi e quattordicesimo, mentre nel Team LRC le cose sono andate decisamente peggio, con Nakagami, ritirato e diciassettesimo ed il Marquez “piccolo”, Alex, non ha finito nessuno dei due GP.

Luci accese dunque a Portimao, per Marquez ma più in generale un po’ per tutti, tra chi vuole continuare a vincere, chi vuole tornarci e chi deve riscattare un inizio di stagione in sordina, o pure peggio.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Patrizia Ferro

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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