Era necessario fare luce sul famoso – e ancora presunto – attacco chimico in Siria e condurre un’indagine internazionale completa e imparziale, prima di sganciare 59 missili cruise verso la base aerea siriana nella provincia di Idlib, da cui si pensa sia partita l’offensiva che ha causato la morte di 86 persone.

Ed era anche necessaria l’approvazione del Congresso degli Stati Uniti per una simile azione. Ma il nuovo presidente Usa si chiama Donald Trump, e lui non chiede autorizzazioni, lui sgancia missili, dicendo poi che “nessun bambino dovrebbe soffrire come hanno sofferto quelli siriani”. Peccato che suoni tanto come un pretesto.

Questo è il primo attacco diretto firmato Usa nei confronti della Siria dall’insediamento di Trump, e non era neppure stato annunciato.

Dal Pentagono viene reso noto che l’attacco americano ha “ridotto la capacità del governo siriano di utilizzare armi chimiche” e subito dopo si aggiunge anche che si è trattato di un evento isolato, un “one-off”, una tantum: nessuna escalation militare in Siria dunque, almeno per il momento.

Ci fidiamo?

A cura di Silvia Pari

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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