La multinazionale Michelin, uno tra i più grandi produttori al mondo di pneumatici, ha annunciato che nei prossimi tre anni chiuderà tre siti produttivi in Europa: alla fine del 2016, toccherà al sito italiano di Fossano, in provincia di Cuneo, e a quello tedesco di Oranienburg.
A metà 2018 invece sarà interessato il sito dell’Irlanda del Nord Ballymena. In totale, sono 1.500 i posti di lavoro a rischio.
In Italia, complessivamente, il gruppo francese taglierà 578 posti di lavoro (inclusi i 400 lavoratori di Fossano entro il 2017, nell’ambito del piano strategico 2016-2020.
La maggior parte dei tagli italiani riguarderà i 400 lavoratori di Fossano, in provincia di Cuneo, per cui Michelin parla di una flessione dei volumi del 45%, che si traduce in una “situazione di cronica non saturazione degli impianti”.
Lo stop al sito è previsto entro la fine del 2016. Gli altri esuberi sono ad Alessandria (30), Torino (120) e Tribano (28).
Michelin spiega comunque di voler “continuare ad essere un’importate e solida realtà industriale, commerciale e logistica in Italia” e sottolinea che il piano strategico punta a 180 milioni di euro di investimenti al 2020.
L’azienda ha deciso di riorganizzare anche le filiali di Gran Bretagna e Germania. Lo stabilimento di Cuneo è il maggiore sito produttivo Michelin in Europa Occidentale per pneumatici auto e rafforzerà ulteriormente la sua posizione all’interno del gruppo, spiega una nota. Per lo stabilimento di Alessandria è previsto lo sviluppo della specializzazione nella fabbricazione di pneumatici autocarro nuovi con l’obiettivo di incrementare, compatibilmente con le condizioni di mercato, entro il 2020 la produzione del 20%. In entrambi gli stabilimenti saranno lanciati specifici progetti finalizzati al miglioramento della produttività.