Pallone Calcio Roma 17-03-2014 Stadio Olimpico - Football Calcio 2013/2014 Campionato italiano Serie A AS Roma - Udinese Foto Andrea Staccioli / Insidefoto

Il mercatino delle pulci

 

Finalmente è finito, con buona pace di tutti, quello che una volta veniva chiamato “mercato di riparazione” e che oggi è solo più un periodo in cui si sollevano grossi polveroni senza concludere nulla.

Quello che mi stupisce è che ci sia ancora chi si arrabbia perché non è successo nulla, come se ci fosse chissà chi da acquistare, possibilmente in prestito, che possa cambiare l’andamento di una squadra; e se ti vendessero il giocatore migliore, quale sarebbe la reazione del popolo tifoso?

Diciamocelo, il mercato è ormai una consuetudine che non si vuole cambiare, perché portatolo da ottobre a gennaio ed allungatolo da una settimana ad un mese, cosa ne viene fuori se non una corsa allo scoop, alla notizia della trattativa che va avanti sino agli ultimi secondi dell’ultimo giorno per poi “svampare” nel nulla?

Un’altra cosa che dobbiamo dirci è che per creare le condizioni giuste mancano tutti gli elementi principali, cioè: i giocatori, le idee ed i soldi, e senza quelli di cosa stiamo parlando se non di pura e semplice fuffa?

Certo qualcosa si è mosso, qualcuno ha provato a cambiare un tantino le carte a disposizione, ma se il Benevento si ritrova a quota sette dopo ventidue giornate? Otto arrivi e quasi altrettante partenze, tra cui il “talento” Ciciretti, come e cosa potrebbero cambiare in casa giallorossa per arrivare a quella salvezza in cui (apparentemente) ancora si dice di credere? Magari fossero arrivati Messi e CR7 se ne poteva discutere, ma a leggere i nomi dei neo campani, davvero ci crede seriamente qualcuno?

Gennaio non pare essere neppure più il mese in cui si doveva fare un piacere a qualche agente amico, prendendogli l’assistito, magari senza contratto, per mettergli in tasca un accordo per diciotto mesi da passare comodamente seduto in tribuna, ma solo in casa, perché di andare in trasferta manco se ne parla!

Stupore ha suscitato il no di Verdi al Napoli, ma anche qui, cosa andava a fare Simone a Napoli visto che il suo ex allenatore ne fa giocare dodici/tredici contati e, salvo cataclismi, i tre davanti sono inamovibili? Di esempi l’ex milanista ne aveva a iosa e quindi ha deciso di aspettare giugno per muoversi, tanto le offerte ricevute sono state più di una e quindi perché correre verso l’ignoto? Nessuno ti offre un posto da titolare a prescindere, ma se proprio devi vai almeno a giocartelo.

Tanto rumore ha fatto anche il balletto Inter-Pastore, forse l’unico nome davvero decente di questo similmercato; i nerazzurri hanno le casse vuote e l’argentino sarebbe arrivato solo se gratis o giù di lì, e quindi ovviamente è rimasto a godersi il lungo Senna, certo meglio della Bovisa, ed a quello che è rimasto della grande Internazionale la cosa da dire è stata di non aver mai trattato il giocatore.

Forse Pastore sarebbe servito a Spalletti, perché il nome andava a pennello in mezzo al gregge di pecore nerazzurre, ma sarebbe davvero stato la panacea di tutti i mali e difetti visti anche quest’anno non appena il vento è girato un tantino?

Chiudo con Politano, uno dei tanti nomi circolati dal primo al trentuno del mese, che un giorno si e l’altro anche pareva sul punto di trasferirsi e poi, chissà perché è rimasto dov’era! Sedici, venti, vent’otto, più bonus ovviamente, i milioni snocciolati e lievitanti di giorno in giorno, con il giocatore che voleva il Napoli, poi l’inserimento della Juve (che compera ormai tutti, spende milioni per il vivaio ma l’ultimo che ha lanciato è Marchisio), i botta e risposta consueti e, come si poteva scommettere sin da subito, tutto finisce nel nulla.

Politano resta al Sassuolo, il Napoli spera di recuperare velocemente e definitivamente Milik, la Juve si fa una risata perché tanto davvero le importava qualcosa del giocatore, che in giro ce ne sono a decine a un decimo del prezzo?

Dai su, andiamo a guardarci il prosieguo di stagione, tanto lo spettacolo è quello (spesso meno che mediocre) e c’è sempre il VAR a dare una mano a noi giornalisti, ai tifosi che altrimenti cosa stanno sui social a fare, agli allenatori cui è stato regalato un motivo in più per scaricare colpe che spesso sono solo ed esclusivamente loro!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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