Il Direttore Sansonetti con Matteo Renzi nella redazione del quotidiano Il Riformista

Piero Sansonetti, è nato a Roma il 29 maggio 1951. E’ un giornalista, opinionista e scrittore. Nipote del barone e letterato salentino Girolamo Comi e discendente dell’economista Antonio De Viti De Marco, si iscrive al PCI nel 1971, di cui dirige la sezione universitaria romana durante gli anni di piombo, e rimane iscritto fino allo scioglimento del partito.[2] Ha cominciato a lavorare a “L’Unità” nel 1975, prima come cronista, poi come notista politico e caporedattore. Dal 1990 al 1994, è stato vicedirettore e condirettore dello stesso giornale.[3] Poi si è trasferito per un paio d’anni negli Stati Uniti, da dove è stato il corrispondente fino al 1996, quando è tornato in Italia per ricoprire nuovamente la carica di condirettore. Dal 1998 è inviato e commentatore, e si occupa soprattutto di politica italiana e di esteri. Da anni è uno dei principali opinionisti politici di Mediaset in trasmissioni come Quarta Repubblica, Zona Bianca, Stasera Italia. Nell’aprile 2023 lascia il ruolo di direttore de “Il Riformista”, al Senatore Matteo Renzi[14][15], per diventare il mese successivo direttore del rinato quotidiano “L’UNITA”[16]

Sconvolgete e inattesa dichiarazione da parte dell’Unità e del suo direttore Piero Sansonetti che in merito alla decisione del Governo Meloni di ridimensionare i fondi destinati all’accoglienza dei migranti e dei minori non accompagnati ha dichiarato, scritto e pubblicato: “Il governo ha cancellato l’esistenza dei ragazzini immigrati. Quelli che vari giornali di destra chiamano ‘negri’. Non esistono più. Lo ha deciso il Governo per decreto.”

Un titolo che offre ai lettori la plateale posizione della sinistra e del clima di “odio” e di “intransigenza” che aleggia, grazie ai “sinistroidi” nel nostro Paese, un Paese che sta raccogliendo positività non solo nella UE, ma nel mondo. E’ forse questo che li fa inviperire e temere di perdere alti consensi in prossimità delle elezioni europee del 2024.

Non sono mancate neppure le “accuse” tra l’altro del tutto infondate, della Segretaria del PD, Elly Schlein , e del Leader del M5S. Giuseppe Conte, che , come sempre senza ritegno ed educazione, hanno valutato solo la prima parte della decisione della Premier Giorgia Meloni, eludendo volutamente che questa “manovra” è mirata a riallocare risorse nel comparto della sicurezza nazionale. Il taglio previsto di 15 milioni di euro all’anno per tre anni dai fondi destinati all’accoglienza permetterà al governo di redistribuire quelle stesse risorse e aumentare complessivamente di 100 milioni di euro quanto destinato alla sicurezza.

La Schlein non a caso dichiara: “Il governo fa cassa sui diritti dei minori. È una vergogna, anziché dedicare risorse e strutture adeguate a garantire un’accoglienza dignitosa ai minori non accompagnati il governo li sbatte nei centri per adulti”., e accusa il Governo di “usare” i migranti come un bancomat (ovvero quello che il PD ha fatto per anni al fine di sovvenzionare le sue Cooperative – vedi Emilia Romagna dove sono quasi tutte inquisite!).

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui