GIORGIA MELONI PREMIER

La Premier Giorgia Meloni, come sempre contrastata da una “sinistra” mediocre e fatiscente, che apre la bocca solo per criticare e senza mai un momento di riflessione e di approfondimento di quanto fatto o proposto dal Governo, in merito al MES ha dichiarato: “Il tema per noi è degli investimenti. Dopo di che la trattativa è aperta, noi stiamo portando avanti un approccio pragmatico e credo che non si possa dire di sì a un patto di stabilità Che nessuno Stato potrebbe rispettare perché non sarebbe serio da parte nostra. Io vedo spiragli per una soluzione seria che tenga conto del contesto in cui operiamo.”

Per avvallare le sue parole ha anche ricordato l’operato del Governo di centro destra in merito al “patto di stabilità”, su cui i “sinistroidi” hanno speso migliaia di “frasi ingiuriose” per poi doversi mettere la lingua in “tasca”, visto il successo riportato e tale che ora altri Stati Membri della UE stanno percorrendo la strada tracciata dall’Italia.

La sua dichiarazione: “Sul patto di stabilità, l’Italia chiede una cosa banale: che gli investimenti fatti, anche incentivati dall’Ue, su alcune materie strategiche, vengano riconosciuti nelle regole della governance. Non mi pare di dire una cosa folle se dico che non si può chiedere di insistere su certe priorità e dall’altro stabilire regole di governance che puniscono. Il tema per noi è quello degli investimenti. Sul Mes vedo un dibattito molto italiano e ideologico. Testimonia la strumentalità di certe posizioni. Non si può parlare del Mes se non si conosce il contesto. La riforma del patto di stabilità non è all’ordine del giorno del Consiglio europeo, ma è una trattativa molto serrata e la posizione italiana è una posizione chiara che viene compresa e rispettata. Noi stiamo ponendo una questione che non è il tentativo di un Paese di spendere soldi a pioggia. La questione che poniamo va nell’interesse dell’Italia e dell’Europa stessa. Se l’Ue ha una strategia, ad esempio, sulle transizioni e ha spinto i Paesi a investire su queste materie, non può stabili regole di governance che punisce chi lo fa.

Una sonora “stoccata” all’opposizione e alla superbia della loro “cultura”!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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