FIORE FIORI DI PESCO GENERATE IA

Emma Marazzo, oggi, ha detto: Mia figlia era nata il 30 giugno e oggi avrebbe compiuto 25 anni. So che in questi giorni in tanti la ricordano grazie a una iniziativa proposta sui social dal suo fidanzatoMa non voglio che Luana diventi il simbolo delle morti sul lavoro, preferisco che venga ricordata come l’emblema della sicurezza. Per questo porto avanti una battaglia per fare in modo che quello che le è accaduto non succeda a nessun altro. Rivolgo un appello alle Istituzioni: bisogna introdurre il REATO DI OMICIDIO SUL LAVORO. E fare in modo che le vittime abbiano giustizia, una giustizia che Luana non ha avuto. Bisogna riformare la legge sulla sicurezza nel lavoro. Raccoglierò le firme per presentare una legge in Parlamento. Non è possibile che, per la morte di mia figlia, alla ditta sia stata fatta una multa di sole 10.300 euro. Il nostro non è l’unico caso, siamo di fronte a un sistema che non funziona”.

In merito al processo, salvo una multa di 10.000 Euro dati all’Azienda, ancora nulla di fatto salvo la causa in corso contro il manutentore che sembra tra l’altro non responsabile delle modifiche fatte all’ORDITOIO per aumentarne la produzione.

La mamma chiude il suo dire affermando:La cosa più bella che ci ha lasciato Luana, nostra figlia è il suo bambino. Però, non mi chiede spesso della mamma. Invece, mio figlio Luca, che è disabile, non ha mai superato il trauma. Da quando Luana non c’è più, in questa casa regna il silenzio. Lei era l’allegria, arrivava e accendeva la radio. Adorava Tiziano Ferro. Il suo fidanzato le aveva regalato due biglietti per andare a un suo concerto. Li abbiamo usati noi, lo scorso 21 giugno. Avrei voluto fare sapere a questo cantante quanto Luana lo adorasse, e che lui la ricordasse da sopra il palco. Ma non sono riuscita a fargli avere un mio messaggio. Chissà, magari un giorno verrà a saperlo e canterà per lei una canzone. Per noi sarebbe una piccola gioia in mezzo a un ergastolo di dolore. Ogni volta che sento la notizia di una persona morta sul lavoro sto male. Bisogna intervenire subito. Penso anche ai ragazzini che hanno perso la vita durante l’alternanza scuola-lavoro. Non bisogna permettere che mettano le mani sui macchinari, devono imparare guardando. Servono leggi più severe e pene certe”.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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