E siamo arrivati al 24 maggio 1999, quando la tragedia assume dimensioni ancora più spaventose. In prossimità della stazione di Salerno, in una galleria, scoppia un incendio sul treno che sta riportando a casa i tifosi della Salernitana all’indomani della sfida salvezza con il Piacenza.

Le vittime sono quattro: Vincenzo Lioni e Ciro Alfieri, 15 anni, Simone Vitali, 21 anni e Giuseppe Diodato, 23 anni. Ad appiccare le fiamme sono stati altri tifosi che viaggiavano sul convoglio, dopo avere trascorso una notte di devastazioni lungo la linea ferroviaria.

Ci saranno due condanne. 17 giugno 2001, è il giorno del derby Messina-Catania, ancora più sentito del solito in quanto vale la promozione in serie B. Dal settore ospiti viene lanciata una bomba carta nella curva dei tifosi di casa. Resta gravemente ferito alla testa Antonino Currò, 24 anni, che muore dopo 15 giorni di coma. Le indagini portano all’arresto di un tifoso minorenne del Catania, successivamente scagionato.

Un altro accesissimo derby, Avellino-Napoli, sfocia in tragedia il 20 settembre 2003. Prima della gara violenti scontri al Partenio tra tifosi e polizia, un supporter napoletano, Sergio Ercolano, precipita nel vuoto e muore. Aveva 20 anni. Il 22 marzo 2004 non ci sono morti, fortunatamente, allo stadio Olimpico, dove si gioca Roma-Lazio, che passa ugualmente “alla storia”. La partita viene sospesa per la voce infondata, successivamente smentita, della morte di un bambino investito da un’auto delle forze dell’ordine. Nel dopo gara tafferugli tra agenti e tifosi delle due squadre.

Andiamo ora al 27 gennaio 2007. La vittima è Ermanno Licursi, 44 anni, dirigente della Sammartinese, società di terza categoria. Viene aggredito a calci e pugni mentre tenta di sedare una rissa in campo nella partita con la Cancellese a Luzzi, in provincia di Cosenza. Finiscono in manette il presidente e quattro giocatori della Cancellese. Pochi giorni dopo il 2 febbraio, al Massimino di Catania si gioca il derby tutto siciliano tra gli etnei e il Palermo. L’ispettore capo della polizia di stato, Filippo Raciti, 40 anni, resta colpito durante gli scontri con i tifosi del Catania fuori dallo stadio e muore per un’emorragia interna.

Solito refrain, con indignazione generale, urla e vesti strappate, interruzione di tutti i campionati e annullamento di un’amichevole della nazionale maggiore. Nel 2012 la Cassazione conferma le condanne per i due ultrà del Catania accusati di omicidio preterintenzionale,

Antonino Speziale e Daniele Amicale. Ma così come spesso e purtroppo avviene, due anni dopo, la stessa Suprema Corte accoglie il ricorso di Speziale (minorenne all’epoca dei fatti) per la revisione del processo.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Ansa

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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