Stefano Pioli allenatore del Milan

Novanta minuti di passione, in una domenica pomeriggio ad alta tensione, separano il Milan dalla festa scudetto. Ci proverà lo scapigliato Sassuolo, emblema del calcio provinciale d’élite, al Mapei stadium a fare lo sgambetto alla capolista lanciata alla conquista dello scudetto dopo 11anni, che sarebbe il primo dell’era post berlusconiana.

A fare gli scongiuri c’è un’altra squadra che meriterebbe di bissare il tricolore, l’Inter di Simone Inzaghi che deve regolare i conti con la Sampdoria del 40enne Quagliarella, che si è appena salvata, in un Meazza stracolmo che spera  nell’impresa di Berardi, Scamacca e Raspadori. Il Milan infatti ha due risultati su tre a disposizione, perché festeggerebbe anche con un pari.

Pioli prepara una trappola con Tomori, Kalulu e Kessié per il trio d’assalto del Sassuolo, con un occhio particolare a capitan Berardi che ha segnato dieci gol ai rossoneri, quattro in una volta solo che costarono la panchina ad Allegri.

Altri tempi, ma ci vorrà la carica di Leao, le incursioni di Hernandez, la regia illuminata di Tonali e le parate di Maignan per blindare lo scudetto. Simone Inzaghi spera nel ‘braccino corto’ del tennista applicato ai cugini, intanto però chiede a Lautaro i gol, a Perisic gli assist, a Barella le incursioni per mettere in cassaforte i tre punti con la Samp. L’Inter pensa anche con nostalgia al passato: l’ultimo arrivo in volata, nel 2010, ha coinciso con lo scudetto di Mourinho nell’anno del triplete.

Il congedo del campionato è diviso rigidamente in settori: tre ore dopo scenderanno in campo le due squadre  che vogliono aggrapparsi forte alla serie A per non retrocedere insieme a Venezia e Genoa. Salernitana e Cagliari sono separate da un punto  e i campani, autori di una spettacolare rimonta, sono padroni del proprio destino: se in casa superano la tranquilla ma robusta Udinese sono salvi. Più complicata la situazione del Cagliari, che gioca a domicilio di un Venezia retrocesso ma che a Roma ha dimostrato di essere vivo. Se le due contendenti, che si affidano ai gol di Bonazzoli e Joao Pedro, arrivano alla pari,  si salveranno i sardi che hanno una migliore differenza-reti.

Il terzo quesito della serie A alle battute finali riguarda l’assegnazione del settimo posto per la Conference: la Roma, superando il Torino, raggiunge la Lazio in Europa league, mentre Atalanta e Fiorentina si giocano l’ultima piazza in Europa. L’Atalanta, che ha gli attaccanti contati, ha il calendario migliore ricevendo in casa l’Empoli, mentre è più complicato il cammino della Fiorentina che, dopo il rovinoso scivolone con la Samp, affronta il big match con la nemica storica, la Juventus, nella gara più delicata per Vlahovic, che sarà bersagliato da fischi per la sua partenza a gennaio. Per i bianconeri poi sarà tempo di mercato (agli addii di Dybala e Chiellini potrebbero aggiungersi quelli di Bernardeschi, Morata e Rabiot) per prendere congedo da un’annata di transizione conclusasi senza titoli.

Solo tre partite saranno senza obiettivi concreti in palio: il Genoa saluta mestamente il suo  pubblico ospitando il Bologna di Arnautovic, il Napoli chiude la sua buona annata in casa dello Spezia. Si attende un’ottima partita tra Lazio e Verona, in grado di fornire spettacolo ed emozioni. Difficilmente scenderà in campo Ciro Immobile,  che vincerà per la quarta volta la classifica marcatori, a meno di un clamoroso exploit di Vlahovic.

Franco Buttaro

A cura di Franco Buttaro – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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