Niamey (Niger), 3 maggio 2024
Di oggi la notizia apparsa sul sito della “Reuters” che porterà sicuramente a riflessioni determinati nell’ambito della situazione politica africana:
Un contingente di militari russi si è insediato in un Hangar presso l’aeroporto internazionale Diori Hamani di Niamey, la capitale del Niger, che da tempo era diventato sede delle truppe americane“.
Il Governo da tempo ha invitato gli Stati Uniti a lasciare il Paese, in quanto non più gradita la presenza dei mille soldati di stazza in Niger, dopo il colpo di stato del 26 luglio dello scorso anno.
Per la cronaca si ricorda: “nei giorni scorsi il Capo del Comando militare americano per l’Africa (Africom), Michael Langley, in un comunicato stampa aveva annunciato che a breve sarebbero state stabilite le date e le regole finalizzate al ritiro delle truppe Usa dal Niger. Pertanto la Giunta militare, attualmente reggente dello Stato, ha deciso di mettere fine all’accordo di cooperazione militare con gli USA, in quanto la loro presenza motivata da un controllo costante con funzione anti-jihadista sia da considerarsi, data la nuova realtà politica, totalmente “inutile e illegale”. Già intorno al 15 aprile scorso la Casa Bianca aveva confermato il ritiro dei militari e l’invio di una delegazione a Niamey per concordarne i dettagli del ritiro. In Niger, gli Usa dispongono di una base di droni vicino ad Agadez, che li ha impegnati finanziariamente per la sua realizzazione di un importo di cento milioni di dollari! Si ricorda inoltre che “il colpo di Stato” del luglio scorso ha portato ad un indebolimento nella cooperazione con l’occidente e anche con l’Italia e di cui l’ex Presidente Mohamed Bazoum ne era “garante”, tanto è vero che la Giunta golpista del Generale Tchani ha avuto buon gioco sfruttando il pensiero anti-occidentale, così come si era già manifestato sia in Mali che in Burkina Faso. Inoltre non possiamo dimenticare l’accordo del Sahel firmato il 16 settembre, che siglava l’alleanza con gli USA e da cui il Niger e il Burkina Faso, unitisi al Mali, ne sono usciti creandone praticamente lo scioglimento e dando così il giusto spazio alla Federazione Russa di formare una nuova “cooperazione” finalizzata allo sviluppo sociale-economico-finanziario dei tre Stati. Il NIGER, in particolar modo, è uno Stato importante sia per la presenza di uranio, oro, petrolio e fosfati ma determinate anche per l’approvvigionamento di armi, indispensabili alla sua difesa militare”.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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