La partita al Quirinale a tratti pare a un passo dalla soluzione, a tratti sembra un pantano. Il vertice del centrodestra, annunciato in un primo momento per le 19 e poi slittato alle 21, potrebbe segnare un giro di boa.

Il capo della Lega Matteo Salvini è stato fuori dai radar per diverse ore. Era girata voce di un incontro con Giampiero Massolo, diplomatico di lungo corso e oggi presidente di Fincantieri, ma il Carroccio aveva smentito: avrebbe incontrato avvocati e docenti universitari, altre indiscrezioni sarebbero prive di fondamento. Confermato solo un colloquio con Giorgia Meloni.

Riappare a Montecitorio intorno alle 17, conferma che domani il centrodestra non voterà scheda bianca e aggiunge: “Il mio obiettivo è tenere unito il centrodestra e tenere unita la maggioranza. Confido che domani sia la giornata buona”, dice ancora il segretario della Lega. Dopo le 19, ai cronisti dice di non avere sentito né Draghi né Letta. Alle 19.30, le agenzie battono la possibile giravolta: il leader del Carroccio starebbe ora lavorando sul nome del presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini, dato per tramontato due giorni fa in quanto ritenuto troppo vicino alla Russia di Putin. È con lui che si sarebbe incontrato in giornata.

Intanto, anche il leader dei Cinquestelle Giuseppe Conte è sparito dall’ora di pranzo. L’agenda è vuota, l’ex premier irrintracciabile: “Sta continuando la girandola di incontri, senza per questo doverlo sbandierare ai quattro venti”, dicevano fonti pentastellate, “incontri ad alti livelli e su tutti i fronti politici. Sta premendo sull’acceleratore, è determinato e fiducioso sul nome condiviso”.

Nel tardo pomeriggio il presidente di Noi con l’Italia Maurizio Lupi aveva elencato a RaiNews24 i nomi sul tavolo fino a quel punto: il premier Mario Draghi, l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, l’ex giudice costituzionale Sabino Cassese. Elisabatta Belloni? “È una persona preziosa, un alto funzionario dello Stato, attenti a buttare nell’arena un nome e poi bruciarlo”. La rielezione di Sergio Mattarella? “Il presidente ha detto che non è disponibile non per testardaggine, e poi non si può dire che deve durare un anno, se lo eleggi lo fai per sette anni”. In ogni caso, “domani un nome sulla scheda lo mettiamo, basta schede bianche”.

Il segretario del Pd Enrico Letta, entrando poco prima delle 18 negli uffici del gruppo alla Camera diventati sua base operativa in queste giornate, aveva detto di non aver avuto contatti con Salvini. I retroscena riportano i timori per la tenuta dei Cinquestelle, che Conte faticherebbe a controllare. Ma anche a destra il segretario non trovo conforto: “Salvini è ormai una incognita, cambia idea ogni due ore”. E c’è chi accredita un tentativo di chiudere su un nome con una “maggioranza Ursula”, cioè un accordo tra Pd, Leu, M5S e Forza Italia come avvenne per la presidente della Commissione europea Von Der Leyen. Si guardava a un incontro tra Forza Italia e Udc previsto per le 18, ma è stato annullato.

“Appena un possibile candidato vola un po’ più altro, escono dalla vegetazione i cacciatori e lo impallinano”, lamentano i dem. E in effetti la sensazione è che i nomi di questi giorni abbiano perso parecchio terreno. Per Elisabetta Belloni stamattina sembrava quasi cosa fatta, a sera il nome della direttrice generale del Dis sembra tramontato: “non dispiace” a FdI e viene ritenuta “di alto livello” da quasi tutte le forze politiche, ma paga la caratura prettamente tecnica (due tecnici a Chigi e Quirinale sarebbero per molti “la morte della politica”) e l’essere stata numero uno dei servizi segreti, ruolo che rende difficile il trasferimento alla guida del Governo.

Il nome di Pierferdinando Casini era dato quasi per certo ieri sera, Salvini sembrava convinto, ma ha fatto marcia indietro, pare, per la netta contrarietà di Giorgia Meloni. E così la sensazione diffusa, prima che si iniziasse a parlare di Frattini, era quella di un ritorno alle caselle di partenza: il trasloco di Mario Draghi (su cui però resta netta la contrarietà di Forza Italia) o il bis di Sergio Mattarella.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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