La Grecia trova la sua rivincita nei confronti della Germania, che sta attraversando una “profonda crisi” economico-finanziaria e industriale.

Gioiscono ad Atene e in fondo con ragione!

Per accettare tale atteggiamento, apparentemente “vendicativo”, dobbiamo fare un passo indietro e ritornare al 2010, un fausto periodo in cui la Grecia era in ginocchio e in preda ad una economia spaventosa. Il “BILD” (un quotidiano di tipo tabloid tedesco, fondato nel 1952 da Axel Springer e diffuso anche nel resto d’Europa con una tiratura giornaliera di oltre 5 milioni di copie e che secondo il report annuale della World Association of News Publishers è la prima testata europea per diffusione), spinto dal Governo, scrisse: “Vendete le vostre isole, Greci in bancarotta!” In Germania davano per scontato che la Grecia, al fine di rientrare dalla grave situazione debitoria in cui era franata, dovesse “alienare” alcuni beni di Stato, tra cui le splendide isole punto di riferimento di un ricco turismo internazionale. Ora però la “storia” è cambiata ed è la ex ricca Germania a soffrire afflitta da una crisi di indiscutibile spessore. Per porre un tempestivo rimedio il Governo tedesco dovrà imporre una serie di tasse straordinarie.

La Grecia, a tale notizia “esulta” e dopo 13 anni, trova il modo di rispondere con parole dure ai tedeschi e al BILD, tramite l’ex Ministro greco dell’Energia e dell’Ambiente, Panagiotis Lafazanis, che ha dichiarato: “La Germania potrebbe vendere beni pubblici come le isole, per raccogliere rapidamente grandi somme di denaro. Se Berlino avrà difficoltà, dovrà passare sotto la supervisione della troika. Perché in questo senso la vita è vendicativa. La Germania ora sperimenterà ciò che ha imposto alla Grecia.”

Atteggiamento più che giustificato e condivisibile!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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