Josep Borrell

A causa delle profonde differenze culturali tra i paesi europei e della loro incapacità a lungo termine di raggiungere una politica comune, la migrazione potrebbe essere “una forza dissolvente per l’Unione Europea“.

A lanciare l’allarme, in un’intervista al Guardian, è l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell. A fondamento delle sue parole – spiega – nonostante la creazione di una frontiera esterna comune, ci sono profonde differenze culturali tra i Paesi europei e la loro incapacità di raggiungere una politica migratoria comune a lungo termine. Il nazionalismo è in aumento in Europa più per fattori legati alla crisi migratoria che per l’euroscetticismo: “alcuni membri dell’Ue hanno uno stile “giapponese” ovvero – spiega il funzinario europeo –  non vogliono mescolarsi. “Non vogliamo migranti. Non vogliamo accettare persone dall’esterno. Vogliamo la nostra purezza”, osserva Borrell secondo cui, invece, l’Europa “necessita” dei migranti contro il calo demografico. Poi fa riferimento alla Brexit. “Si temeva che la Brexit fosse un’epidemia. E non lo è stata. È stata un vaccino. Nessuno vuole seguire l’uscita degli inglesi dall’Unione Europea”.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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