Dopo l’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “era terrorizzato, e ha ragione. Ricordiamo cosa accadde con Chernobyl. Oggi il rischio di un incidente nucleare è evidente, purtroppo. Sono preoccupato. Come fermare qualcosa di così distruttivo? La risposta purtroppo non è semplice. Ma serve subito l’Onu e l’agenzia dell’atomo Aiea a protezione delle centrali nucleari ucraine. Perché, con un altro attacco come quello dell’altra notte, la sicurezza e la salute di tutta Europa saranno davvero a rischio”.
Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson in un’intervista esclusiva a Repubblica, Die Welt ed El País.

“Sono molto preoccupato per la sua incolumità. Volodymyr è un eroe. Dobbiamo fare il possibile contro queste forze potenti e sinistri che vogliono farlo fuori. È tragico ma faremo il possibile per fermare i responsabili”.

“C’è una profonda analogia tra il comportamento di Putin e quello di Slobodan Milosevic in Serbia negli anni Novanta. Entrambi al potere per molto tempo, entrambi sempre più autocratici, entrambi che per cementare la loro posizione politica hanno trovato una causa nazionalista. Come Milosevic con il Kosovo, Putin ha fatto con Kiev e la distorta visione delle origini della religione e della cultura ortodossa. È questo l’incubo che ora abbiamo davanti. Ma sta alla Corte Penale Internazionale trovare le prove di munizioni illegali, cluster bomb, bombe termobariche, e nel caso portarle in tribunale all’Aja”.

Vladimir Putin “ha commesso tanti errori, non prova alcuna empatia umana per la sofferenza e ora si è ficcato in un cul de sac. Bisogna cercare una soluzione che fermi la distruzione totale che ha intrapreso. Per questo Putin deve fallire”. Johnson nell’intervista ha precisato che “Putin ha sottovalutato l’unità dell’Occidente, le cui dure sanzioni contro Mosca stanno già facendo effetto. E ne abbiamo pronte di altre, ancora più dure, se sarà necessario”.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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