Vice President Fuat Oktay met with European Union (EU) High Representative on Foreign Relations and Security Policy and Deputy Head of EU Commission Josep Borrell and Janez Lenarcic, EU Commissioner for Crisis Management in Ankara

Da Ankara arriva pungente la replica del vice di Erdogan al premier Mario Draghi. Lo scontro tra i due paesi è durissimo fino ad aprire una frattura per ora insanabile.

E’ dunque duro il confronto fra Italia e Turchia dopo le frasi del presidente del Consiglio Mario Draghi che, commentando il sofagate ai danni della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, ha pubblicamente definito il presidente turco Erdogan “un dittatore”. Ankara immediatamente dopo l’intervento del premier italiano, ha convocato l’ambasciatore in Italia ed ha chiesto che “queste brutte e sfacciate affermazioni” siano “immediatamente ritirate con tanto di scuse”.

Ma il diverbio non si è placato con una diplomazia, anzi sono arrivate parole durissime nei confronti dell’ex Presidente BCE. Infatti il vicepresidente turco Fuat Oktay replica direttamente a Draghi: “Se vuole vedere cosa sia una dittatura, deve guardare alla storia recente del suo Paese e lo vedrà molto chiaramente“.

“La Turchia è un Paese che ha un parlamento eletto e un presidente eletto, verso il quale nutriamo una serie di preoccupazioni e con il quale cooperiamo in molti settori. Si tratta di un quadro complesso ma non spetta all’Ue qualificare un sistema o una persona”. Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue rispondendo alla domanda se Bruxelles condivida il giudizio del premier Mario Draghi che ha definito Erdogan un dittatore. Le preoccupazioni nutrite dall’Ue verso Ankara, ha aggiunto, “riguardano la libertà di espressione, i diritti fondamentali, la situazione del sistema giudiziario”.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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