Mancano poco più di 48 ore alla super sfida tra Italia e Germania, che per qualcuno è una finale anticipata del torneo.

La partita delle partite per entrambe le squadre che finora hanno realizzato un cammino pressochè perfetto.
7 i punti dei tedeschi nel loro girone, unica squadra a non aver subito ancora reti in questo europeo, 6 reti finora realizzate da 5 giocatori diversi e di reparti diversi, segno che tutti hanno i piedi buoni.
I tedeschi hanno dimostrato, anche se non ce n’era bisogno, la loro grande solidità, confermata ancor più da Manuel Neuer portiere secondo solo a Buffon. Il numero uno del Bayern Monaco è il portiere più moderno nel modo di interpretare il suo ruolo.
I tedeschi ostentano sicurezze, ma certamente quando sentono come nome dell’avversario Italia, hanno brividi che scorrono lungo la schiena.
Brividi procurati dal passato che ha sempre visto i tedeschi sconfitti in gare ufficiali contro di noi e per questo, nonostante la sicurezza ostentata a più riprese, ci temono davvero.
Anche perchè l’Italia, inaspettatamente si è trasformata da squadra mediocre e vittima sacrificale della prima grande che incontrava, a vera squadra rivelazione del torneo, con una cattiveria, un modo di interpretare le gare e una solidità che pochi, forse solo i tedeschi hanno saputo dimostrare.
Tra l’altro i numeri finora sono molto simili a quelli della nazionale campione del mondo: 5 reti segnate finora, 1 sola subita nell’unica ininfluente partita persa del girone e 4 giocatori andati a segno. Tutto questo è frutto dell’ottimo lavoro di Antonio Conte e della applicazione perfetta dei giocatori ai suoi concetti di gioco.
Quindi, come naturale c’è fiducia: la Germania ha pochissimi punti deboli, ma la squadra perfetta non esiste e forse il modo per metterli in difficoltà esiste.
Forse si potrebbe giocare sulla rapidità dei nostri sulle fasce e la loro lentezza oppure sul pressing per indurli a sbagliare.

Insomma lo slogan “Yes we can” è appropriato per questa sfida.

Anche se sarà durissima, molto più che con la Spagna. La Germania è più forte e Conte molto probabilmente dovrà fare a meno del migliore in campo contro i baschi, De Rossi, out per infortunio. Dal recupero del centrocampista potrebbe dipendere molto del futuro azzurro.
Conte però deve far di necessità virtù e sta pensando a quale modulo usare: si va sul consolidato 3-5-2 con Parolo in regia e Sturaro a centrocampo, ma da non scartare ancora è l’ipotesi del 3-4-3 col blocco Juve in difesa e l’avanzamento di Giaccherini sulla fascia offensiva in un suggestivo tridente con Eder e Pellè. Soluzione difficile, ma da non scartare.
L’attesa è snervante anche perchè la vincitrice della sfida diventerebbe di diritto la principale favorita alla vittoria finale.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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