GLI ITALIANI RIENTRATI DA WUHAN AFFIDATI A UN TEAM DI MEDICI E INFERMIERI DELL'ESERCITO ALLA CECCHIGNOLA

Esisterebbero altri animali sospetti quelli che secondo una ipotesi dell’ OMS avrebbero diffuso il covid. Dopo i pipistrelli e i pangolini sul banco degli imputati finiscono i tassi, una specie molto diffusa in Cina e una specie di conigli lottatori. Sono tra gli animali più diffusi che vengono venduti come animali selvatici nel mercato cinese di Wuhan, sono sono emersi senza ombra di dubbio i primi casi della malattia. Queste due speci di animali, dunque per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, entrano a far parte tra i potenziali sospettati di aver consentito il salto di specie, trasmettendo il novo coronavirus agli uomini.

Questa, sarebbe una delle possibilità su cui si concentrano le analisi degli investigatori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, rientrati nei giorni scorsi da una missione di due settimane proprio da Wuhan, per analizzare e cercare di individuare l’origine del Covid-19. Anche se per il momento si tratta ancora soltanto di una delle tante ipotesi su cui sono in corso le indagini del team, che hanno lamentato le insufficienti informazioni fornite dalla Cina sui primi contagi.

Sono necessari altri accertamenti sui fornitori di questi e altri animali in vendita al mercato di Wuhan. E ancora non ci sono certezze se il virus sia prima stato trasmesso dagli animali agli esseri umani o se stesse già circolando altrove.

Il passaggio animale-uomo e viceversa sembrerebbe comunque essere confermato dai numerosi casi rilevati negli allevamenti di visoni in Europa – abbattuti a milioni in Danimarca e altri Paesi -, tanto da avere spinto le autorità Ue per la sicurezza alimentare e per la prevenzione delle malattie a lanciare giovedì un allarme per intensificare test su personale di queste strutture e sugli animali.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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