Sospensione della quota capitale delle rate dei finanziamenti in corso per 24 mesi, restituzione alle famiglie più in difficoltà degli interessi sui mutui delle case danneggiate dall’alluvione e un plafond di due miliardi di euro per finanziamenti a condizioni agevolate per il ripristino delle strutture danneggiate. Queste le misure per supportare le famiglie e le imprese colpite dalle inondazioni, messe in campo da Intesa Sanpaolo e annunciate dalla Direzione Agribusiness del Gruppo bancario nel corso del Food Summit Emilia Romagna, evento itinerante dedicato alla valorizzazione delle eccellenze del territorio, organizzato da Gruppo Food.
Intesa Sanpaolo, Bva Doxa e Nielsen IQ presentano le indagini sul comparto agroalimentare del territorio a seguito dell’alluvione:

Gli effetti dell’alluvione in Emilia Romagna, insieme a quelli dell’inflazione, si fanno sentire sui costi di produzione e quindi sul prezzo finale dei prodotti Igp e Dop locali, mentre i volumi venduti diminuiscono. Solo il Parmigiano Reggiano registra consumi in crescita, nonostante gli aumenti di prezzo. Infatti, vola negli acquisti con un +15,7% nei primi 4 mesi del 2023. Un andamento in controtendenza rispetto al resto dell’agroalimentare, che vede valori in salita, ma quantità in calo.

In Emilia-Romagna si contano 75 prodotti Dop e Igp: è la quinta regione italiana per numero di produzioni. Il settore nel suo complesso ha generato un impatto economico pari a 3,6 miliardi di euro nel 2021 (+10,9% sul 2020) che ne fanno la seconda regione in Italia per valore delle filiere Dop, Igp e la prima per il settore del cibo.  Le denominazioni che partecipano maggiormente al valore economico in regione sono il Parmigiano Reggiano Dop, il Prosciutto di Parma Dop, l’Aceto balsamico di Modena Igp, la Mortadella Bologna Igp, il Grana Padano Dop e la Piadina romagnola Igp.

Sono 11mila le aziende medio piccole impattate dall’alluvione, di queste, 5mila fanno parte della filiera agroalimentare per un valore di ricostruzione che sfiora il miliardo e mezzo. L’alluvione ha colpito soprattutto la produzione di frutta.

Complessivamente, invece, il comparto dell’agribusiness della regione si mostra forte: dalla ricerca presentata da Intesa Sanpaolo emerge che l’esportazione agroalimentare dell’Emilia Romagna è più che raddoppiata dal 2008 al 2022, passando da circa 4 miliardi di euro a oltre 9,2. Nei primi tre mesi del 2023 l’export ha sfiorato i 2,5 miliardi, con una crescita del 15,6% rispetto ai primi tre mesi del 2022, superiore alla media italiana che ha registrato un +12,6%.

Come rileva Bva Doxa, gli effetti dell’alluvione sono sentiti anche dai consumatori: in seguito all’alluvione in Emilia Romagna, il 91% dei consumatori intervistati si aspetta un aumento dei prezzi sui prodotti Igp e Dop, ma non un calo della qualità. Il 79% teme però che le disponibilità dei prodotti diminuiranno. Mentre la quasi totalità degli intervistati (94%) ritiene che lo Stato debba aiutare economicamente le aziende locali, ma anche che il consumatore finale possa fare la sua parte, acquistando prodotti Dop e Igp per sostenere i produttori danneggiati.

I prodotti d’eccellenza dell’Emilia Romagna, parmigiano reggiano, crudo di Parma, vino e pasta fresca, sono cresciuti tutti a valore nei primi 4 mesi del 2023, come evidenza l’indagine di NIQ. Solo il parmigiano reggiano però vanta tassi a doppia cifra di crescita anche nei volumi con un +15,7% e un incremento a valore del 18,2%.

Intanto imprese, consorzi e distribuzione guardano al futuro con progetti di filiera sostenibile, logiche aggregative e nuove strategie per ridurre il calo delle quantità vendute a causa dell’inflazione.

Mandiamo in allegato il comunicato stampa completo con maggiori informazioni e alcune immagini con i grafici presentati durante l’incontro.

Sperando che le informazioni siano interessanti e utili per una segnalazione ai lettori della vostra testata, restiamo a disposizione per qualsiasi necessità.

A cura di MF Comunication – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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