Liberare la città irachena di Mosul dall’Isis: questo è l’obiettivo delle truppe che nella notte hanno dato il via all’offensiva contro i terroristi del sedicente Stato Islamico.

L’esercito iracheno, i Peshmerga curdi e le milizie sciite sono scesi in campo contro l’Isis, che secondo quanto riportato dai media locali, avrebbe perso Dabiq in Siria, ma Aleppo sarebbe ancora sotto i bombardamenti.

L’iniziativa militare è partita poco dopo la mezzanotte; tale offensiva era stata largamente preannunciata, dal momento che cacciare l’Isis dalla seconda città dell’Iraq risulta un fatto prioritario. Il blitz per riconquistare Mosul è la più grande operazione militare in Iraq da quando le truppe statunitensi si sono ritirate nel 2011 e se andrà a buon fine, sarà il più duro colpo inferto finora all’Isis.

Intanto, il sottosegretario per gli affari umanitari dell’Onu, Stephen O’Brien, ha affermato di essere “estremamente preoccupato” per la sorte degli 1,5 milioni di civili presenti a Mosul e teme che “migliaia di loro potrebbero ritrovarsi sotto l’assedio” delle truppe governative o diventare “scudi umani” nelle mani dell’Isis.

La speranza è che tutte le parti “rispettino i loro obblighi di proteggere i civili in base alla legge umanitaria internazionale”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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