Nessuna sorpresa dalla vicina Francia, la vittoria di Emmanuel Macron era stata più che annunciata da tutta la schiera dei sondaggisti, che da due settimane riportavano solo due numeri: 60 e 40. Nello specifico, il risultato finale è stato 66,7% contro 34,3%.

Il presidente più giovane della storia francese sale dunque al potere, dopo aver dato un sonoro calcio al Partito socialista e ai neogollisti. Alla fine, ha travolto anche un Front National che ieri sera Marine Le Pen ha definitivamente seppellito. Aria di cambiamento dunque, soprattutto vista la battuta d’arresto nei confronti dell’onda populista firmata da Trump e delle simpatie riposte nella Brexit. Si torna a pensare ad un’Europa unita, con basi – si spera – più solide di quelle attuali: Macron stesso, ha dichiarato più volte che questa sarà proprio una delle priorità del suo nuovo governo.

Certo che il lavoro che attende il neopresidente è tutt’altro che semplice: si dovrà cominciare dalla battaglia per le politiche dell’11 e 18 giugno in cui dovrà tentare – con la sua maggioranza “Republique en March” – di strappare il maggior numero di seggi a ciò che rimane dei partiti tradizionali, per poter governare e varare il suo programma di riforme per la Francia e l’Europa.

Ma se è riuscito a spuntarla con i fari puntati sulla sua relazione con Brigitte Trogneux, la nuova first lady di Francia più grande di 24 anni rispetto al marito e sua ex insegnante, di certo Macron non si lascerà intimidire tanto facilmente.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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