I dati Istat di febbraio parlano chiaro: il tasso di inflazione ha raggiunto quota 1,6%, ed è il più alto degli ultimi quattro anni.

Come spiegato dall’Istituto Nazionale di Statistica, l’aumento dell’inflazione “è da ascrivere principalmente all’accelerazione della crescita dei prezzi delle componenti maggiormente volatili, ossia gli alimentari non lavorati (+8,8%, era +5,3% a gennaio) e i beni energetici non regolamentati (+12,1%, da +9,0% del mese precedente) alla quale si sommano la dinamica dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,4%, in accelerazione dal +1,0% di gennaio) e l’attenuazione della flessione di quelli dei beni energetici regolamentati (-1,6%, dal -2,8% del mese precedente)”.

Per questa ragione, l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di appena un decimo di punto (+0,6%, da +0,5% del mese precedente) mentre quella al netto dei soli Beni energetici si porta a +1,3%, da +0,8% di gennaio.

L’inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,1% per l’indice generale e +0,1% per la componente di fondo.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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