A luglio prosegue il calo del fatturato dell’industria italiana che segna -0,5% rispetto al mese precedente e -0,6% rispetto al giugno 2018 (il dato corretto per gli effetti di calendario; il grezzo segna +2,7%). Lo rileva l’Istat, spiegando che la dinamica congiunturale è sintesi di una flessione sia del mercato interno (-0,6%) sia di quello estero (-0,4%). Su base trimestrale mobile l’indice complessivo cresce dello 0,3% rispetto alla media dei tre mesi precedenti.

Gli ordinativi dell’industria italiana registrano a luglio un calo congiunturale del 2,9% mentre nella media degli ultimi 3 mesi si rileva un modesto aumento dello 0,1%. Su base annua, il dato grezzo evidenzia un calo dell’1% rispetto a luglio 2018. Lo rileva l’Istat, precisando che la flessione tendenziale è sintesi di un leggero aumento sul mercato interno (+0,3%) e di un marcato calo su quello estero (-2,9%). La diminuzione congiunturale deriva invece da una marcata contrazione delle commesse interne (-4,2%) e da una più modesta di quelle estere (-0,8%).

Commercio estero: export luglio -2,3% mese, +6,2 su anno – A luglio 2019 la crescita dell’export su base annua è ampiamente positiva e pari a +6,2%, trainata dall’incremento delle vendite registrato sia per l’area extra Ue (+8%) sia, in misura minore, per quella Ue (+4,7%). Lo rileva l’Istat segnalando che anche le importazioni sono in aumento (+1,8%) sia dai mercati extra Ue (+2,8%) sia dall’area Ue (+1%). Su base mensile, invece, a luglio 2019 entrambi i flussi commerciali con l’estero registrano una flessione congiunturale, più intensa per le esportazioni (-2,3%) che per le importazioni (-0,5%). La diminuzione congiunturale dell’export – rileva l’Istat – è da ascrivere al calo delle vendite sia verso i mercati extra Ue (-3,9%) sia verso i paesi Ue (-1,1%). Nel trimestre maggio-luglio 2019 rispetto al precedente si rileva un aumento per le esportazioni (+1,5%) mentre le importazioni risultano stazionarie. Nei primi sette mesi del 2019, l’aumento su base annua dell’export (+3,2%) è determinato principalmente dalle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+27,9%) e dai prodotti tessili e dell’abbigliamento, pelli e accessori (+7,9%).

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui