L’ex abate del Monastero di Montecassino, in provincia di Frosinone, è finito nel mirino della magistratura. Don Pietro Vittorelli, 53 anni, è stato alla guida del monastero dal 2007 a giugno 2013, quando a seguito di una crisi cardiaca era stato costretto a rinunciare al proprio incarico.

Anche il fratello dell’ex abate è indagato nell’inchiesta, con l’accusa di riciclaggio. Ai due sono stati sequestrati beni per circa 500mila euro dagli uomini del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza di Roma.

Secondo i magistrati romani, l’ex abate di Montecassino – che vive a Roma – si sarebbe indebitamente appropriato di risorse destinate a finalità di culto e a opere caritatevoli. Sempre secondo l’accusa le somme sottratte sarebbero state riciclate in varie tranche, dopo essere transitate su diversi conti correnti gestiti dal fratello, intermediario finanziario, prima di tornare, stando alle indagini, a Don Pietro Vittorelli, che aveva accesso illimitato ai conti dell’Abbazia di Montecassino.

La procura di Roma ha scoperto così che Massimo Vittorelli possiede quattro appartamenti a Roma e a San Vittore del Lazio e due magazzini. Ma soprattutto dall’inchiesta è emersa la passione sfrenata del vescovo per la bella vita con viaggi all’estero, cene in ristoranti di lusso, soggiorni da migliaia di euro a Londra e Milano. Senza tralasciare l’uso di ecstasy, che l’aveva portato ad essere segnalato al prefetto nel 2010.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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