I flussi migratori all’interno dell’America Latina in questi anni sono cresciuti in modo vertiginoso. Le conseguenze della migrazione ricadono principalmente sulle costanti crisi socio-politiche ed economiche. La tragedia della pandemia, gli effetti collaterali della guerra in Ucraina e i disastri naturali hanno dato alla mobilità umana mondiale un carattere completamente diverso e nuovo. Il contesto geopolitico latinoamericano, in cui la maggior parte delle democrazie esistenti non riescono ad essere come una diga di contenimento contro i regimi autoritari, dittatoriali, irrispettosi della vita e dei diritti umani, escludono milioni di persone dalla possibilità di aspirare a migliori condizioni di vita.

Secondo gli esperti la politica, occasionando fiumi di migrazione “forzata”, corruzione, disparità economiche, povertà estrema e condizioni di vita disumane, non è più in grado di esercitare la nobile missione di mettere al centro la persona. Quello che si sta vivendo nel continente latinoamericano è un cambio d’epoca, pieno di incertezze, frammentazione e polarizzazione e i movimenti migratori interni, da uno stato all’altro della regione, stanno provocando forti conflitti sociali.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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