Di fronte alle migliaia di morti e alle consulenze che ci dicono che questi potevano essere eventualmente evitati, non potevamo chiudere con una archiviazione”. Queste le parole del procuratore di Bergamo, Antonio Chiappani, ad Agorà su Rai 3, commentando l’inchiesta sulla gestione della pandemia di Covid nella Bergamasca, chiusa a carico, tra gli altri, dell’ex premier Giuseppe Conte e dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza.
C’è stata una “insufficiente valutazione di rischio”, ha poi spiegato, ai microfoni di Radio24, il procuratore. “Il nostro scopo – ha detto – era quello di ricostruire cosa è successo e di dare una risposta alla popolazione bergamasca che è stata colpita in un modo incredibile, questa è stata la nostra finalità, valutare se un’accusa può essere mantenuta come noi valutiamo di fare proprio per questa insufficiente valutazione di rischio”.
A cura di Elena Giulianelli – Foto ImagoEconomica