I Radical Chic e i Sinistroidi acculturati sono in agitazione per quanto sta accadendo nella RAI.

Si sentono spiazzati, emarginati perché LORO ritengono di essere UNICI e come tali di poter disporre della RAI, come hanno fatto per anni, pur essendo al governo solo per giochi di palazzo e il supporto di due Presidenti che hanno preferito accordi tra i Partiti piuttosto che andare al VOTO.

Ora che al Potere c’è il Centro destra, eletto con il pieno consenso del Popolo Sovrano, si sentono delegittimati di POTERI ACQUISITI e soprattutto timorosi che certe verità, quelle da sempre celate e da qualche anno protette dal conformismo e dalla dittatura del  “POLITICAMENTE CORRETTO” la più ipocrita, vergognosa e demenziale scelta ben studiata per entrare, in modo subdolo, nella vita degli italiani e soprattutto per dare una immagine “diversa” della vita ai bambini privandoli perfino delle FIABE, ritenute fuorvianti dalle realtà in quanto diffondono messaggi sbagliati e stereotipi dannosi.

Se mai fosse stata la destra a progettare “una farsa tanto disgustosa”, tutta la SINISTRA avrebbe gridato ad una violenza morale “fascista!” (unica parola che procura un ultimo orgasmo alle loro menti contorte e forse malate di protagonismo avvilente!)

E tutta questa “Bagarre” proposta solo per salvare le poltrone e quella ormai poca credibilità rimasta nelle loro file!

Il Politicamente corretto diventa così la loro “ARMA LETALE”, una micidiale persecuzione giornaliera:

  • dai vocaboli: Avvocato – Avvocatessa. Ingegnere- Ingegnera.
  • dai ruoli: non più padre e madre ma genitore uno e genitore due.
  • da maschio e femmina con l’uso dell’ * (asterisco)
  • ecc. ecc.

A Loro necessita imporre un nuovo pensiero, il pensiero Lgbtq, con una pressione che supera ogni limite, nelle trasmissioni di ogni genere, nelle pubblicità, perfino nei cartoni animati, basta andare a rivedere la Sirenetta per comprendere la mediocrità e la banalità del loro “credo” e questo in merito al principio dell’UGUAGLIANZA!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Lapresse

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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