Viktor Orban, alla guida del governo ungherese dal 2010

Ieri sera, 29 gennaio 2024, abbiamo assistito, nei vari TG alle incresciose immagini relative alla nostra connazionale Ilaria Salis, portata nella sala processuale, incatenata e accompagnata da due “agenti” in tenuta da combattimento, quale fosse una spietata terrorista e colpevole di delitti multipli e atroci, dove la procura di Budapest ha chiesto 11 anni di carcere per Ilaria Salis, l’attivista antifascista arrestata con l’accusa di aver partecipato a un’aggressione a militanti neofascisti nella capitale ungherese.

Questo è accaduto a Budapest, in Ungheria, governata dal Presidente Viktor Orban, che, nella “sua gestione politica” ha posto ferree condizioni nell’ambito della UE in merito sia ai “migranti”, sia ai sussidi all’Ucraina, diventando un ostacolo a molte decisioni degli Stati membri!

La Farnesina ha già convocato l’Ambasciatore ungherese per i dovuti chiarimenti su tale procedura.

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, tramite i social, ha sottolineato: “Chiediamo al Governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio.”

Il Guardasigilli Carlo Nordio ha espresso il suo parere asserendo l’importanza di attivare nel più breve tempo possibile tutti i canali diplomatici per dare una svolta alle condizioni “disumane” a cui è sottoposta la Salis.

Anche nella UE, dopo la visione di tale drammatico evento, si prenderanno decisioni in merito, tenendo conto, in ogni caso, che la Magistratura ungherese, come quella di tutti gli Stati membri, è “sovrana”!

Non poteva mancare come sempre il “classico” attacco da parte di un esponente del PD che, con il solito gergo antifascista, ha legato l’indifferenza a tale “evento” all’attuale Governo e alla Premier Meloni, definita amica di Orban e pertanto indirettamente coinvolta in tale “caso politico”.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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