“Der Klassiker” fa scorrere i titoli di coda sulla Bundesliga: nessuna sorpresa, il copione è lo stesso degli ultimi nove anni. Ad alzare al cielo il Meisterschale, come avviene ininterrottamente dalla stagione 2012-2013, è il Bayern Monaco che si laurea campione di Germania per la 32a volta con tre turni d’anticipo.

Il torneo tedesco continua a essere monopolio dei bavaresi, col Borussia Dortmund (oggi battuto 3-1) ormai quasi rassegnato al ruolo di sparring partner d’eccezione: cambiano giocatori e allenatori, ma nessuno riesce a opporsi allo strapotere del Bayern. Che la scorsa estate aveva deciso di puntare sull’enfant prodige degli allenatori tedeschi, il 34enne Julian Nagelsmann, che dopo l’esame di maturità superato a pieni voti a Lipsia si è guadagnato la panchina più prestigiosa di Germania, andando a segno al primo tentativo e diventando il secondo allenatore più giovane di sempre (meglio fece Matthias Sammer nel 2002 col Dortmund) a vincere la Bundesliga. Difficile fallire visto il gap sul resto della concorrenza, col Bayern – che ha aperto un nuovo ciclo anche a livello dirigenziale con l’ex portiere Kahn nelle vesti di ad al posto di Rummenigge – sempre bravo a rinforzarsi indebolendo le dirette rivali: Upamecano e Sabitzer, arrivati proprio dal Lipsia, gli esempi più recenti.

E dire che, dopo la Supercoppa di Germania vinta ad agosto col Borussia Dortmund, l’esordio del Bayern era stato sottotono, 1-1 col Moenchengladbach. Poi, nelle successive 16 giornate, 14 vittorie e due sconfitte, prima di un nuovo ko per mano del ‘Gladbach che è stata la bestia nera in questa stagione dei bavaresi visto che li ha sbattuti fuori al secondo turno della Coppa di Germania con un sonoro 5-0.

Questa sconfitta e la sorprendente eliminazione nei quarti di Champions per mano del Villarreal restano le ferite aperte che probabilmente il Meisterschale guarirà solo in parte, anche perché, guardando avanti, ci sarà da trovare un sostituto di Sule – via a parametro zero come Alaba un anno fa – e risolvere la questione dei rinnovi dei vari Lewandowski, Muller, Neuer e Gnabry, tutti in scadenza nel 2023. La situazione dell’attaccante polacco, anche in questa stagione decisivo coi suoi gol, è la più complicata visto il susseguirsi di voci che lo danno deciso a cambiare aria, con le Ramblas di Barcellona pronte ad accoglierlo. Ma il Bayern è esemplare per la sua capacità di coniugare risultati e bilancio e se davvero Lewandowski andrà via, saprà come sostituirlo. Ci sarà tempo per pensarci, oggi è il momento di far scorrere litri e litri di birra.

La squadra di Nagelsmann ha chiuso matematicamente ogni discorso superando il Borussia Dortmund con le reti di Gnabry (15′), Lewandowski (34′) e Musiala (83′). Inutile il gol della bandiera, su rigore, dell’ex Juventus Emre Can al 52′.

Bayern a quota 75, Borussia secondo con 63, a -12.

A cura di Roberto D’Orazi – Foto Filip Singer

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui