Porto Verde in Caivano (NA) vive nel dolore e nel terrore causa la tragedia che ha colpito le due ragazzine, una di 10 e l’altra di 11 anni, fatte oggetto di stupro perpetrato per oltre due mesi da adolescenti del Comune stesso, tra cui i figli dei due Boss locali.

Ieri sembrava giorno di coprifuoco, nessuno per le strade e ben pochi alla messa domenicale.

Due le cause: paura e “rispetto” di un ordine imposto dai Boss, che controllano lo spaccio di droga, che riguarda tutti i componenti del “branco”, indagati a piede libero, ma in queste ore chiusi in casa.

Don Maurizio Patriciello, il Parroco di Porto Verde, Caivano (NA), anti clan per eccellenza, nella sua predica condanna l’omertà e la vigliaccheria dei cittadini e confessa di essere fortemente preoccupato sia per la sua sicurezza e per quella della scorta a lui assegnata!

Inoltre richiama l’attenzione all’appello destinato alla Premier Meloni, invitandola a raggiungere il Comune di Caivano affermando: “Le ho mandato un messaggio per chiederle di venire qui, perché il Parco Verde è Italia, i nostri bambini sono italiani.”

Ha poi chiamato all’altare uno dei bimbi di Parco Verde, che ha ricordato la visita del Presidente Sergio Mattarella e il messaggio lasciatogli: ”non vogliamo essere primi, ma nemmeno ultimi. Vogliamo solo essere normali.”

Ma quella normalità qui l’aspettiamo ancora ha “gridato Don Maurizio con un palese riferimento allo stupro delle due bambine. Parole pronunciate a poco più di 20 fedeli presenti.

Parlando della responsabilità ha affermato: “Le responsabilità ricadono sempre in primis sui genitori, ma siamo tutti responsabili, anche chi ha visto e fa finta di non sapere per non correre rischi e pensa – facciamoci i fatti nostri, se no ci mettiamo nei guai.”

Poi l’affondo sull’assenza dei Servizi sociali: “Qui non li vediamo mai, ma non per colpa di chi ci lavora. Se non funzionano è perché mancano i fondi. Lo stesso discorso vale per i femminicidi. La povera Anna Scala è stata uccisa a Piano di Sorrento dall’uomo che diceva di amarla. Eppure lei aveva denunciato, ma non è successo niente. Se ora una donna venisse da me e mi dicesse “padre, il mio compagno mi picchia” oppure “mio marito mi violenta”, avrei il terrore di consigliarle di denunciare.”

Tutti sono chiusi nelle loro case anche perché soggiogati da una criminalità dilagante!

Parliamo di un Comune dove l’infanzia non è mai esistita, in quanto, per necessità di sopravvivenza, si passa direttamente all’adultizzazione che si compie tra gli otto e i dieci anni.

La gente vive nella paura di possibili vendette e ritorsioni da parte dalla camorra. I due potenti capi spaccio, padri di due dei gazzini stupratori, hanno sul loro libro paga decine di affiliati pronti a tutto, compreso l’omicidio. Ne sono consce anche le famiglie delle due vittime, che vivono nel terrore, temendo seriamente per la loro incolumità e trovare o sperare in una via di uscita, senza aiuti è assolutamente impossibile.

In merito alle indagini tutto tace! Nulla trapela dalla Procura dei minori in quanto gli Inquirenti sono al lavoro su tutto il materiale a loro disposizione.

Questa sera, alle 18, si terrà una manifestazione al Parco Verde proposta dai Comitati cittadini in segno di solidarietà alle vittime dello stupro presso la Chiesa di San Paolo Apostolo, guidata dal suo Parroco don Patriciello.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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