La slavina forse causata da temperature troppo alte
Le due vittime precipitate sulla verticale dell’Anticima facevano parte di un gruppo di alpinisti partiti ieri sera, 25 dicembre, dai Prati di Tivo, in provincia di Teramo. Erano quattro in tutto, legati due a due, e sono stati proprio i superstiti a lanciare l’allarme attorno alle 9.30. Gli alpinisti sarebbero stati travolti da una slavina causata dall’innalzamento delle temperature e per due di loro non c’è stato scampo. Il resto del gruppo è stato soccorso e portato in sicurezza dagli uomini del corpo nazionale di soccorso alpino.

Un’altra vittima sul Gran Sasso
Sempre oggi, 26 dicembre, è stato infatti ritrovato senza vita sul Gran Sasso il corpo dell’escursionista dispersa da ieri pomeriggio, dopo che i familiari avevano lanciato l’allarme al 118 per il suo mancato rientro. Sembra che le intenzioni della donna fossero quelle di salire in vetta a Corno Grande, ma probabilmente un distaccamento nevoso ne ha causato la morte. L’elicottero del 118, dalla base di Preturo (Aq), ha avvistato il corpo nel Vallone dei Ginepri, a circa 2.500 metri. Per la donna, un’escursionista 49enne di Roseto, fatale la caduta di alcune pietre. Il ritrovamento è avvenuto dopo un’intera notte di ricerche, supportate anche dall’elicottero dell’Aeronautica Militare, che in volo notturno ha portato in quota le squadre di tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo. La salma verrà trasportata dall’elicottero del 118 all’obitorio dell’ospedale di Teramo.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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