Un uomo, Arthur, 61 anni, anzi, “una bestia umana”,  pedofilo, con già ben 5 condanne per abuso sessuale su minori, dopo aver studiato in suo sporco piano d’azione, ha fermato la sua vettura, un’Adi A4, in prossimità di una scuola a Neustadt (Germania), ha atteso che la sua vittima uscisse dal cancello e con violenza l’ha fatta salire in auto dove poco dopo le ha reso violenza privandola per sempre della sua innocenza!

I genitori, avevano notato spesso quell’uomo aggirarsi in prossimità della scuola, ma la “bestia” non si era mai avvicinata alla loro creatura. Avevano comunque posto alcune foto del “pedofilo” sui social, per allertare anche i genitori degli altri ragazzini della sua invadente presenza.

La diligente polizia tedesca, certamente su ordine del Tribunale dei minori, aveva obbligato i genitori della bimba a rimuovere “foto e avvertimenti” dai social e dal web in quanto lesivi nei confronti di quella “brava e onesta persona” che lo Stato democratico si era prodigato a riabilitare!

Non appena segnalato il “misfatto” la Polizia si è immediatamente attivata alla ricerca dell’auto, scoprendo il sito in cui era posteggiata: una stradina sperduta nella campagna.

Il pedofilo, che ormai aveva appagato la sua morbosa e infame opera distruttiva, ha tentato la fuga, ma è stato raggiunto e arrestato. La piccola in stato confusionale era ancora sul sedile posteriore dell’auto. L’hanno liberata e accompagnata all’Ospedale per gli accertamenti di rito.

I vicini di casa della “bestia”, essendo a conoscenza dei suoi precedenti, avevano più volte avvisato i genitori dei bimbi del rione di tale presenza, ma anche verso di loro la Polizia era stata molto chiara ordinando di smetterla di mettere in giro voci persecutive!

Ora, dopo la sesta violenza sessuale, perpetrata verso minori, con quale coscienza affronteranno il problema di una condanna sia la Polizia che il Giudice del Tribunale dei minori? Parleranno ancora di “riabilitazione” della “bestia”? Oppure gli daranno una pena consona ai reati commessi?  Una cosa è certa, nessuno dei sei minori era loro figlio o nipote, per cui, l’applicazione di una legge buonista, perbenista e ipocrita deve prevalere su quanto invece richiederebbe una vera giustizia popolare, dalla castrazione della “bestia” alla reclusione a vita!

Purtroppo nulla di questo verrà fatto e tra qualche anno, grazie alla bontà di giudici e poliziotti, un altro bimbo verrà stuprato in nome della loro legge!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui